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Dieci mostre imperdibili da visitare durante le vacanze di Natale in Toscana

Dall’arte del Rinascimento alle visioni degli artisti contemporanei: un viaggio tra musei e città illuminate, per vivere le feste con curiosità e bellezza

Robert Doisneau

Le vacanze di Natale sono il momento ideale per riscoprire la Toscana attraverso i suoi musei, spesso meno affollati e avvolti da un’atmosfera speciale.

Tra borghi decorati, città in festa e paesaggi invernali, quest’anno la regione offre un calendario ricchissimo di esposizioni: capolavori ritrovati, grandi retrospettive, installazioni immersive e nuovi dialoghi tra passato e presente. 

Abbiamo selezionato dieci mostre da non perdere, perfette per chi vuole regalarsi qualche ora di stupore e cultura durante le festività.

1-La creatività di Armando Testa a Siena

Il Palazzo delle Papesse di Siena celebra l’universo creativo di Armando Testa con una grande retrospettiva, una mostra imponente – circa 200 opere tra manifesti, dipinti, sculture, installazioni, fotografie e materiali audiovisivi – che racconta non solo il più noto pubblicitario italiano, ma un artista che ha reinventato il linguaggio visivo del Novecento. Non a caso, Gillo Dorfles lo definì “un visualizzatore globale”. 

2-Beato Angelico a Palazzo Strozzi

Se ancora non l’avete fatto avete tempo fino al 25 gennaio 2026 per visitare a Palazzo Strozzi e al Museo di San Marco a Firenze una straordinaria e irripetibile mostra dedicata all’artista simbolo dell’arte del Quattrocento: Beato Angelico. L’esposizione analizza l’influenza della sua arte in rapporto a pittori come Lorenzo Monaco, Masaccio, Filippo Lippi, ma anche scultori come Lorenzo Ghiberti, Michelozzo e Luca della Robbia. L’arte di Beato Angelico unisce la spiritualità medievale con le nuove conquiste del Rinascimento, celebre per gli affreschi del convento di San Marco a Firenze, è considerato il pittore della luce divina.

3-L’arte femminista di Clemen Parrocchetti

Lottare per una creatività che non sia più a misura della produttività, è stato questo l’obiettivo di Clemen Parrocchetti artista ribelle del Novecento italiano che ha indagato la complessità della sfera femminile, delle relazioni affettive e della sessualità, sfidando la visione dominante della cultura patriarcale. Una mostra racconta quest’artista ancora poco nota a Palazzo Medici Riccardi a Firenze fino al 6 gennaio 2026 intitolata “Ironia ribelle”.

4-Gli artisti e l’AIDS e le polaroid di Luigi Ghirri  al Centro Pecci

Al Centro Luigi Pecci di Prato sono attualmente in corso due mostre veramente uniche nel loro genere: “Vivono. Arte e affetti, HIV-AIDS in Italia. 1982-1996” la prima mostra istituzionale che ricompone la storia delle artiste e degli artisti italiani colpiti dalla crisi dell’HIV-AIDS. Opere d’arte, poesie, paesaggi sonori e video si combinano a materiali d’archivio e memorie personali per delineare un possibile percorso che attraversa gli anni dal 1982 al 1996, dalla prima segnalazione di AIDS conclamato in Italia all’arrivo delle terapie antiretrovirali.

Sempre al Centro Pecci una mostra sorprendente dedicata alle polaroid del grande fotografo italiano Luigi Ghirri. Un viaggio nella mente di un artista che non aveva paura di sperimentare con nuove tecniche e nuovi formati per realizzare scatti che sono poesie visive. 

5-La Belle Époque a palazzo Blu a Pisa

In occasione delle festività natalizie, fino al 6 gennaio 2026 Palazzo Blu a Pisa propone un’iniziativa speciale rivolta al pubblico. I visitatori che acquisteranno il biglietto della mostra “Belle Époque. Pittori italiani a Parigi nell’età dell’Impressionismo” potranno accedere gratuitamente al museo. Con un solo biglietto si potranno visitare tre mostre e la collezione permanente. Oltre all’esposizione ‘Belle Époque’, sono aperte al pubblico la mostra fotografica ‘Università nel ‘900. Pisa e le sue istituzioni’, e la mostra ‘Botticelli a Pisa. Due opere dal museo Jacquemart – Andrè di Parigi’, con due preziosi dipinti del maestro giunti a Pisa grazie ad uno scambio di opere con il museo parigino.

6-Gli Oceani di David Doubilet a Villa Bardini

Per la prima volta a Firenze una grande mostra firmata National Geographic: fino al 12 aprile 2026, Villa Bardini ospita “Oceani” la prima esposizione personale in Italia dedicata al fotografo di fama mondiale David Doubilet. Newyorkese di nascita, fotografo subacqueo ispirato dalla leggendaria figura di Jacques-Yves Cousteau, per oltre mezzo secolo ha percorso i mari di tutto il mondo documentandone la straordinaria bellezza, raggiungendo i luoghi più incontaminati e realizzando scatti che gli hanno permesso di diventare uno dei più apprezzati professionisti della fotografia naturalistica.

7-Gli scatti di Robert Doisneau a Castelfiorentino

Fino al 6 gennaio il Centro Culturale CAMBIO di Castelfiorentino ospita la grande retrospettiva “Robert Doisneau, il fotografo poeta”, promossa dalla Fondazione Cambiano e prodotta da Opera Laboratori. L’esposizione raccoglie un centinaio di scatti in grande formato provenienti dall’Atelier Doisneau e racconta il cuore del Novecento attraverso lo sguardo ironico e tenero del maestro francese. Icona della rinascita parigina, il celebre Bacio apre un percorso che alterna boulevard luminosi e periferie popolari, dove Doisneau seppe cogliere la poesia dei gesti quotidiani.

8-“Atlas of The New Word” al Mad Murate Art District

Fino all’8 febbraio 2026, il MAD Murate Art District di Firenze ospita “Atlas of the New World” il progetto fotografico di Edoardo Delille e Giulia Piermartiri. La mostra propone un “atlante del futuro”, dove immagini di territori colpiti dal cambiamento climatico dialogano con proiezioni che evocano scenari futuri, trasformando la fotografia in uno strumento di consapevolezza. Una videoinstallazione multicanale con 6 monitor con 72 scatti totali e un soundscape racconta le trasformazioni di paesi come le Maldive, la California, il Mozambico, la Cina, il Monte Bianco e la Russia artica utilizzando la tecnica della doppia esposizione analogica.

Atlas of the new world – © Edoardo Delille e Giulia Piermartiri

9-Il pittore “fiorista” Tito Chelazzi a San Casciano

Una mostra con quaranta opere inedite permetterà di riscoprire Tito Chelazzi, il sancascianese considerato il primo grande interprete del genere floreale nella pittura italiana dell’Ottocento. Il Museo civico Giuliano Ghelli di San Casciano ospita la mostra “Con l’occhio del botanico. I fiori nell’arte toscana dell’Ottocento dai Bezzuoli al sancascianese Tito Chelazzi”. L’esposizione costruisce un percorso in tre sezioni che unisce arte, scienza botanica e ritrattistica, molte delle opere, provenienti da collezioni private e dal Kunsthistorisches Institut di Firenze, non erano mai state presentate al pubblico.

Tito Chelazzi (San Casciano in Val di Pesa, 1834 – Firenze 1892), Rose e iris, c. 1885-1892, olio su tavola, 35 x 25 cm. Collezione privata

10-Gli animali sacri di Rita Pedullà

La galleria CasaAbitata a Firenze ospita “Bestiario: Animali Sacri”, la nuova personale di Rita Pedullà, visitabile fino al 10 gennaio 2026. La mostra presenta un nucleo di grandi opere su carta kraft e nera, in cui l’artista costruisce un “bestiario emotivo” che esplora il rapporto tra uomo e animale, attraverso simboli, istinto, fragilità e memoria. I soggetti, sospesi tra gesto istintivo e accurata osservazione, dialogano con riferimenti alla pittura rupestre e ai bestiari medievali, trasformando le figure animali in specchi dell’esperienza umana.

Rita Pedullà, Scimmia
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