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Disturbi del neurosviluppo nei neonati, giochi hi-tech per la diagnosi

Al via il progetto internazionale Tech-Toys coordinato dall’IRCCS Fondazione Stella Maris insieme all’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna

Colorati, simpatici, divertenti e dotati di raffinati sensori. Giocattoli intelligenti per il monitoraggio dei disturbi del neurosviluppo. Strumenti utili per una diagnosi precoce nei bambini appena nati. E’ l’obiettivo di Tech-toys, progetto multidisciplinare internazionale, vincitore del bando Eera PerMed: un bando di ricerca europeo che finanzia ricerche innovative in tema di medicina personalizzata.

Il progetto è coordinato da Giovanni Cioni, direttore scientifico dell’Irccs Fondazione Stella Maris di Calambrone, insieme a un team italiano di cui fanno parte: l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, con il gruppo di ricerca coordinato da Matteo Cianchetti, e l’Istituto di Management con il gruppo coordinato da Giuseppe Turchetti.

I disturbi del neurosviluppo e la diagnosi

I disturbi del neurosviluppo – spiega Cioni – sono un gruppo di disturbi sensori-motori, cognitivi, della comunicazione, dell’apprendimento e del comportamento molto frequenti (1 bambino su 10 ne è colpito) le cui cause sono multifattoriali ma con esordio precoce e conseguenze che condizionano tutta la vita. Nonostante i progressi nella nostra comprensione delle cause, la diagnosi e l’inizio dell’intervento sono spesso tardivi“.

La funzione dei Tech-toys nella ricerca

Obiettivo di Tech-toys è sviluppare un nuovo ambiente di gioco interattivo domestico e tecnologico, utilizzando l’esperienza di CareToy, con cui Fondazione Stella Maris e la Scuola Superiore Sant’Anna hanno inventato e sperimentato una palestrina intelligente con molti giocattoli sensorizzati simili a quelli con cui i bimbi giocano quando sono in culla o in box. Si tratta di giocattoli con una innovativa tecnologia: hanno oltre 2000 sensori che monitorano parametri quali postura e manipolazione.

I dati sulle capacità motorie di questa esperienza – si spiega -, uniti a quelli sull’interazione sociale bambino-caregiver raccolti” da ricercatori francesi coinvolti nel progetto, “consentiranno di mettere a punto un setting di giochi in grado di fornire biomarcatori digitali quantitativi facili da maneggiare del neurosviluppo del bambino e dell’interazione tra il bambino, la sua mamma e il suo papà (caregiver)“.

Giochi hi-tech per la diagnosi dei disturbi del neurosviluppo – © Leslie Eckert da Pixabay

Anche in questo caso pensiamo ad un sistema di ‘palestra’ – prosegue Cioni – dotata di un tappetino sensorizzato, un set di giocattoli sensoriali, unità di movimento inerziale indossabili e telecamere. I big data acquisiti in precedenza e i nuovi dati raccolti in modo prospettico sui comportamenti motori, insieme alle attività dello sguardo e alla competenza sociale nell’interazione tra bambino e caregiver, forniranno un modello di precisione basato su algoritmi di intelligenza artificiale utile per la diagnosi precoce di condizioni a rischio“.

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