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Documentari: a Palazzo del Pegaso la presentazione di ‘Hung Land. Un’antologia ucraina’

Raccontati storie e volti di chi vive alle prese con il conflitto. Mazzeo: “La cultura e l’informazione strumenti fondamentali per promuovere la pace”

Hung Land

Un viaggio di sette giorni, accompagnati da quattordici storie, nei territori ucraini dove, pur lontano dal fronte, la guerra si vive di riflesso e la vita è ormai sospesa, in attesa che “la neve si sciolga e torni un giorno la primavera”. Questo il cuore del documentario ‘Hung Land. Un’antologia ucraina’, presentato a palazzo del Pegaso. Storie e volti di chi vive – trattenendo il respiro – dal 24 febbraio 2022, quando la minaccia dell’invasione russa divenne realtà.

Presentare in Consiglio regionale questo documentario significa offrire alla nostra comunità uno sguardo attento e profondamente umano su ciò che sta accadendo in Ucraina. Attraverso le storie di persone comuni, raccontate con grande sensibilità da Alessio Poggioni e prodotte con la collaborazione preziosa di Davide Costa, questo lavoro cinematografico ci mette di fronte a una guerra vissuta indirettamente, ma che lascia segni indelebili nelle vite quotidiane” ha spiegato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo.

La presentazione del documentario Hung Land

Il cortometraggio ha ricordato il presidente Mazzeo è l’occasione per gettare un seme di pace e per comprendere che costruire la pace riguarda ognuno di noi: “In tempi complessi come quelli attuali, la cultura e l’informazione diventano strumenti fondamentali per promuovere la pace, la comprensione e la solidarietà internazionale – ha sottolineato – Il Consiglio regionale della Toscana sostiene con convinzione questo progetto, che contribuisce a tenere alta l’attenzione sulla tragedia della guerra e sulla necessità urgente della ricostruzione umana e materiale. Ringrazio sinceramente gli autori per aver scelto di portare qui oggi le loro testimonianze e per il contributo significativo al dibattito pubblico”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere regionale Fausto Merlotti, che con la Croce Viola di Sesto Fiorentino, ha vissuto intensamente il conflitto anche grazie ad un viaggio in Ucraina nel 2023 per consegnare medicinali ed un mezzo di soccorso. “Il documentario è una testimonianza vera, diretta, di ciò che la guerra rappresenta oggi, sconvolgendo la vita di chi, improvvisamente e inaspettatamente, si trova a vivere momenti drammatici, non rendendosi conto di come le esistenze possano continuare il loro percorso. – ha affermato – Ricordo sguardi, paure ed emozioni, una umanità messa duramente alla prova che ritroviamo in questo lavoro, e come ben ricorda una giovane donna: ‘Non sarà più la stessa vita di prima. È come ci avessero tagliato le ali’”.

Ad entrare nei dettagli del lavoro è stato uno dei registi Alessio Poggioni: “Per raccontare questo conflitto difficile, che sta logorando la cittadinanza, abbiamo vissuto il senso forte delle relazioni, incontrando i diretti protagonisti, e scavando nelle loro vite e nei sentimenti più drammatici”.

Il documentario, della durata di circa 40 minuti, è stato realizzato a febbraio 2024 in territorio ucraino, nell’Oblast’ di Černivci, al confine con la Romania. I protagonisti, di ogni età, sesso ed estrazione sociale, sono persone coinvolte nel conflitto in modo diretto e indiretto: militari, volontari, rifugiati, ma anche semplici lavoratori o pensionati, accomunati dallo straniamento di un tempo sospeso, pendente e ovattato, come la coltre di neve che copre le sterminate campagne ucraine.

Il documentario è prodotto da The Factory Prd in collaborazione con Davide Costa. Le musiche originali sono composte da Giovanni Magaglio. “Quattordici storie di chi vive come sospeso, in un paese che si trova inchiodato ad una guerra e che invece vorrebbe essere altro – ha sottolineato Poggioni – che sogna la normalità e la pace”.

Il produttore Davide Costa si è concentrato sui ringraziamenti, chiamando in causa tre soggetti. “Grazie al Consiglio regionale che ci ospita e che soprattutto non si volta mai dall’altra parte, supportandoci nei nostri progetti – ha affermato – alla realtà della Croce Viola, davvero una famiglia dove è nato tutto e che, nel corso di dieci viaggi in Ucraina, ci ha permesso di consegnare cinquanta tonnellate di generi alimentari; infine un caloroso grazie ai fratelli Poggioni, Stefano, Elena ed Alessio per la loro capacità di trasformare le immagini in emozioni, scavando nei sentimenti più profondi”.

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