La Strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno torna al centro dell’attenzione con uno studio che mette nero su bianco quali siano i tratti più critici dell’arteria regionale. L’analisi – realizzata dall’Università di Pisa insieme al settore viabilità della Regione Toscana – incrocia i dati di traffico e incidentalità, restituendo un quadro dettagliato delle priorità su cui intervenire per rendere più sicura e scorrevole la Fi-Pi-Li.
Secondo lo studio, presentato dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e dall’assessore alle infrastrutture Filippo Boni, i punti maggiormente problematici in entrambi i sensi di marcia sono tre: Scandicci-Lastra a Signa, Montelupo-Ginestra e Pontedera-Pontedera Ponsacco. A illustrarne le caratteristiche è stato il professor Massimo Losa, ordinario di ingegneria civile e industriale, che ha definito una vera e propria “graduatoria dei tratti critici”, utile a stabilire l’ordine con cui la Regione pianificherà i prossimi interventi di potenziamento.
“Fluidificare il traffico e ridurre l’incidentalità lungo la Fi-Pi-Li è prioritario – ha sottolineato Giani – e avere una base scientifica consente di intervenire in modo mirato”. I tre tratti individuati entrano così nel primo livello di priorità, quello con urgenza maggiore. Qui si concentreranno le prime opere di adeguamento infrastrutturale, con l’obiettivo di migliorare la capacità della strada e, in prospettiva, valutare anche un innalzamento dei limiti di velocità.

Un primo segnale arriva già dal bilancio regionale: 10 milioni di euro sono stati destinati al potenziamento della tratta Scandicci-Lastra a Signa nel biennio 2027/28. “Realizzare una terza corsia dove possibile sarà fondamentale – ha aggiunto Giani – non solo per fluidificare il traffico ma anche per garantire la manutenzione mantenendo due corsie aperte”.
L’assessore Boni ha ribadito l’importanza dello studio come base oggettiva per la programmazione: “Finalmente abbiamo un modello che guarda al futuro. La Fi-Pi-Li è un’infrastruttura strategica, alternativa all’A11 per collegare A1 e A12, e spesso messa sotto pressione. La ricerca dell’Università di Pisa ci permette di capire dove il traffico soffre di più e di definire interventi mirati”.
La pressione sulla Fi-Pi-Li è confermata dai numeri: ogni giorno transitano circa 50mila veicoli, di cui il 20% mezzi pesanti sopra i 35 quintali, responsabili di una forte usura del manto stradale.
Per gestire in modo più efficace una strada così complessa, Giani è tornato a parlare della necessità di Toscana Strade, la società in-house che dovrebbe occuparsi della manutenzione e della gestione della sgc. “Non significa introdurre automaticamente un pedaggio per i mezzi pesanti – ha precisato – ma dotarsi di un soggetto specializzato, finanziato da risorse regionali, da fondi nazionali e dai proventi degli autovelox. Se in futuro si dovesse ricorrere a un pedaggio, sarebbe comunque ridotto e riguarderebbe solo i mezzi pesanti, non le auto dei residenti”.