La Florence Biennale 2025 assegnerà il prestigioso Premio Internazionale “Leonardo da Vinci” alla Carriera per il Design a Patricia Urquiola, celebre architetto e designer di fama internazionale.
Il riconoscimento sarà conferito giovedì 23 ottobre presso l’area teatro del Padiglione Spadolini della Fortezza da Basso, durante una cerimonia pubblica.
La decisione, presa dal Direttivo della Biennale insieme al Comitato Curatoriale e alla Giuria Internazionale, è motivata dalla straordinaria capacità di Urquiola di unire innovazione, sostenibilità e sensibilità umana nel design, proiettando la disciplina verso nuovi orizzonti e raccogliendo l’eredità del maestro Achille Castiglioni.
Formata tra Madrid e Milano, oggi Urquiola opera in ambiti che spaziano dal product design all’architettura, ed è dal 2015 Art Director di Cassina. Ha collaborato con brand di fama mondiale tra cui Flos, Moroso, BMW, Louis Vuitton, Ferrari e Mandarin Oriental Hotels.
Insignita di numerosi premi internazionali, ha ricevuto tra gli altri la Medaglia d’Oro delle Belle Arti in Spagna, il titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana (2024) e l’ingresso nella Real Academia de Bellas Artes de San Fernando.
Le sue opere, caratterizzate da forme morbide e attenzione ai materiali, fanno parte delle collezioni permanenti di prestigiosi musei internazionali, tra cui il MoMa di New York, il Victoria & Albert Museum di Londra e il Vitra Design Museum.
A partire dal 18 ottobre, la Florence Biennale dedicherà all’artista un’ampia retrospettiva in uno spazio espositivo monografico.
La designer e architetta spagnola ha commentato così la notizia dell’assegnazione del Premio:“È un onore ricevere il Premio Leonardo da Vinci alla Florence Biennale, un riconoscimento che celebra la curiosità e la capacità di cambiare. Ho avuto il piacere di lavorare a Firenze, una città che custodisce l’arte del pensiero e della trasformazione. Progettare, per me, è un gesto continuo di sperimentazione, fatto di domande più che di risposte. Non si tratta solo di trovare soluzioni, ma di abitare il processo. E questo premio – che porta il nome di chi ha sempre unito arte, scienza e curiosità – mi ricorda che il design è un modo per stare dentro alla complessità, senza semplificarla.”
