L’Aula del Consiglio regionale si è espressa all’unanimità sulla proposta di legge di iniziativa popolare che istituisce in Toscana la Rete pediatrica. Sul testo, dopo un lungo lavoro di approfondimento, la commissione Sanità ha proposto una serie di emendamenti, accolti dallo stesso Comitato promotore.
Le leggi di iniziativa popolare arrivano al voto del Consiglio regionale nella loro versione originale; il lavoro della Commissione consiste nell’elaborare eventuali emendamenti che vengono presentati in parallelo e votati.
E visto che il Consiglio regionale si è espresso all’unanimità, siamo di fronte alla seconda legge di iniziativa popolare, dopo quella sul fine vita, che ha ottenuto il via libera nella storia della Regione.
L’atto, nato per iniziativa di un Comitato, è stato presentato dai consigli comunali di Anghiari, Chitignano, Castiglion Fiorentino e Talla, tutti in provincia di Arezzo.
Toscana prima regione in Italia
La Toscana è stata la prima regione italiana a prevedere nell’ambito della legge sanitaria la creazione di una Rete Pediatrica con la costituzione di organi di governo. Da qui la proposta, che partendo da principi e obiettivi generali, intende definire meglio i compiti e gli strumenti per rendere effettivi i miglioramenti attesi. “Siamo di fronte ad un testo che produrrà effetti rilevanti nei prossimi anni in Toscana – ha ribadito il presidente della Commissione Enrico Sostegni – si introduce infatti una definizione di rete pediatrica, dettando una disciplina di tutti gli organi della stessa rete”.
Per garantire la continuità assistenziale vengono previsti due tipi di sperimentazione: un servizio di tele-consulto offerto da pediatri o da specializzandi in pediatria in servizio presso le aziende sanitarie, ed un servizio di guardia medica da attivare all’interno delle tre aree vaste. Accanto all’attivazione di una guardia medica nell’Area vasta Toscana Centro, di un’altra in quella dell’Area Vasta Toscana Nord Ovest e, in ragione delle sue dimensioni geografiche, di due guardie mediche nell’Area vasta Toscana Sud Est.
Nell’atto si definisce la durata semestrale della sperimentazione e si attribuisce alla direzione competente in materia sanitaria il monitoraggio sulle sperimentazioni. Alla fine del periodo di sperimentazione sarà la Regione, entro il termine di sei mesi, ad individuare adeguate modalità per garantire la continuità assistenziale pediatrica sull’intero territorio regionale.