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Pistoia locomotiva del vivaismo: un modello di sviluppo economico e sociale

Confronto tra istituzioni e operatori nell’assemblea dell’Associazione Vivaisti Italiani. Presentato un protocollo per sostenere formazione, ricerca e cultura. Giani: “Progetti moderni ed innovativi che testimoniano l’evoluzione del comparto nel segno di una sempre maggiore sostenibilità e del rispetto dell’ambiente”

vivaismo

Il vivaismo in Italia è un settore vivace: secondo mercato europeo per produzione ed esportazioni in oltre 60 Paesi. La Toscana ne rappresenta la locomotiva, con oltre il 40% della produzione nazionale. Solo il distretto di Pistoia conta 1.500 aziende per 3.500 ettari coltivati ed è da qui che nasce e si afferma una nuova visione, proiettata verso l’innovazione, la sostenibilità e un nuovo modo di comunicare una cultura vivaistica più consapevole, in grado di contribuire alle sfide di questo tempo: cambiamenti climatici, biodiversità e rigenerazione urbana.

Mercoledì 10 dicembre, nel Palazzo Comunale di Pistoia, l’assemblea aperta dell’Associazione Vivaisti Italiani ha voluto formalizzare la svolta. L’evento dal titolo “La città delle piante. Dialogo sul vivaismo come motore economico, culturale e sociale delle comunità”  ha riunito istituzioni, rappresentanti del settore, esperti e cittadini per confrontarsi sul ruolo strategico del settore.

L’appuntamento pubblico è stato realizzato grazie alla collaborazione della Regione Toscana insieme al Comune di Pistoia e alla Fondazione Caript. Fondazione Sistema Toscana ha partecipato curando l’organizzazione e le attività di promozione che da qui ai prossimi mesi saranno messe in campo.

Ad aprire i lavori è stato il tavolo istituzionale, moderato da Simona Bellocci, caporedattore di intoscana, con gli interventi di Patrizio La Pietra, sottosegretario del minisytero dell’Agricoltura, Leonardo Marras, assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Anna Maria Celesti, sindaca di Pistoia, Luca Gori, presidente della Fondazione Caript, Vannino Vannucci, Presidente Avi, Francesco Ferrini, presidente del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia.

“La filiera florovivaistica toscana rappresenta uno degli asset strategici dell’intero comparto agricolo regionale. E’ per questo che la Regione segue con attenzione e accompagna la progettualità integrata con la quale il Distretto Vivaistico di Pistoia e l’Associazione Vivaisti Italiani stanno operando con positiva sinergia”, ha detto l’assessore Marras. Il presidente Eugenio Giani, in un videomessaggio, ha manifestato il suo “apprezzamento per lo sforzo che il settore vivaistico pistoiese ha compiuto per definire prima e presentare poi, progetti davvero moderni ed innovativi, che testimoniano l’impegno di evoluzione del comparto nel segno di una sempre maggiore sostenibilità e del rispetto dell’ambiente, con un attenzione costante ad offrire ai destinatari una produzione di assoluta qualità nel rispetto delle normative nazionali ed europee”. “Si tratta – ha poi concluso l’assessore Marras – di un impegno che la Regione intende accompagnare e promuovere aggiungendo il proprio contributo all’ottimo lavoro di squadra di cui gli organizzatori hanno oggi dato prova”.

All’iniziativa ha dato il suo contributo anche il sottosegretario alla presidenza della Regione Toscana, Bernard Dika che ha sottolineato come “il vivaismo non è solo un’eccellenza economica: è un patrimonio identitario che fa di Pistoia una capitale europea del verde. La Regione è pronta a sostenerne la crescita con un lavoro comune, costruendo un protocollo d’intesa che valorizzi innovazione, sostenibilità e promozione del settore. Da qui può nascere un modello toscano capace di unire sviluppo, ambiente e comunità”.

Bernard Dika all’assemblea Avi

Pistoia città delle piante, un percorso comune di sviluppo territoriale

L’obiettivo è valorizzare il vivaismo come motore economico, sociale e culturale, costruendo un modello fondato su sostenibilità, innovazione e coesione comunitaria. L’assemblea ha messo nero su bianco lo scopo attraverso un protocollo d’intesa, di durata pluriennale, tra Associazione Vivaisti Italiani, Fondazione Caript e Comune di Pistoia.

Il progetto prevede azioni concrete nel campo dell’educazione, formazione, innovazione, ricerca, cultura e sociale. Tra le novità annunciate anche il trasferimento della sede dell’associazione negli spazi di Gea, dove sorgerà Pistoia FitoLab, un laboratorio avanzato dedicato al controllo sanitario delle produzioni vivaistiche facendo diventare la città riferimento nazionale e internazionale nel settore del verde e dell’innovazione ambientale.

L’assemblea è stata anche l’occasione per presentare due progetti innovativi e sostenibili: il programma europeo Peatless, dedicato allo sviluppo di substrati alternativi alla torba la cui sperimentazione sarà proprio nel distretto pistoiese, e l’esperienza di economia circolare Revive pot-Pop Revolution, con Revet, per il riuso dei vasi in plastica.

Pistoia, come ha detto Francesco Ferrini, presidente del distretto Vivaistico, “può diventare un laboratorio europeo di buone pratiche. Ma non basta piantare alberi: serve conoscenza per riconoscerli come vere infrastrutture, partecipazione per costruire processi condivisi e responsabilità per garantirne la cura nel tempo. Il verde migliora il clima, la salute e la qualità della vita, e va pianificato come una reale infrastruttura urbana. Da Pistoia può partire un modello replicabile per le città del futuro”.

I progetti presentati, ha poi aggiunto Vannino Vannucci, presidente dell’Associazione Vivaisti, “pongono al centro la cultura del verde come valore imprescindibile per le città del futuro. Pistoia, grazie alla sua storia e all’eccellenza della sua produzione, intende consolidarsi come riferimento nazionale ed europeo per le politiche del verde. La nascita di Pistoia FitoLab e l’esempio virtuoso di progetti di economia circolare come Revive Pot e Peatless confermano che innovazione, sostenibilità e qualità sono leve decisive per rafforzare la competitività del vivaismo e generare valore per la comunità. Il nostro impegno è costruire una vera Città delle Piante, in cui sviluppo, responsabilità ambientale e partecipazione camminino insieme”.

 

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