La presenza femminile nella vita religiosa e spirituale attraversa i secoli e le culture, assumendo forme diverse ma sempre significative.
Dalle comunità monastiche cristiane alle monache buddhiste che custodiscono e tramandano antiche pratiche di meditazione, dalle ascete induiste immerse nella dimensione rituale e filosofica dell’India alle praticanti zen che hanno contribuito alla diffusione di questa tradizione anche in Occidente: le donne hanno costantemente segnato la storia della spiritualità, pur in contesti spesso dominati da figure maschili.
La designer e artista visiva Lucia Damerino, che da oltre vent’anni è anche un’insegnante di Reiki, ha deciso di fotografare le donne che hanno scelto di percorrere la via spirituale.
Nasce così la mostra “LUCE. Sulle donne spirituali” che sarà ospitata dal 25 settembre al 18 ottobre 2025 nella galleria C2 Contemporanea di Firenze, a cura di Antonio Lo Pinto.
Sono in tutto ventiquattro ritratti di donne incontrate in Europa e in America, protagoniste di esperienze interiori che spaziano dallo zen al cattolicesimo mistico, dallo sciamanesimo alle pratiche ecofemministe.
Tra le figure ritratte compaiono la reverenda zen Shinnyo Marradi, la mistica cattolica Angela Volpini, l’eremita Antonella Lumini, la monaca induista Svamini Shuddhananda Ghiri, l’esperta di tarocchi evolutivi Marianne Costa, insieme a sciamane e guide di meditazione.
Queste fotografie raccontano volti, gesti e silenzi di donne che hanno scelto di percorrere la via spirituale, ognuna secondo la propria tradizione, la propria lingua interiore, il proprio orizzonte di fede.
Ogni immagine è una soglia che apre al mistero, un invito a sostare, a interrogarsi, a lasciarsi guidare dallo sguardo di chi ha scelto di consacrare la propria vita alla spiritualità.
In queste donne contemporanee risuona la voce di un’antica sapienza che continua a rinnovarsi, dimostrando come la ricerca del sacro sia insieme intima e universale, personale e collettiva.
LUCE si presenta così come un viaggio multisensoriale e un omaggio al femminile sacro: un riconoscimento a quelle presenze silenziose che, con forza e dedizione, trasformano sé stesse e la comunità.
L’inaugurazione giovedì 25 settembre alle ore 18 sarà arricchita da una performance sonora di Amanda Gross Castilla, esperta di suono per la connessione del cuore.

Ecco la nostra intervista a Lucia Damerino
Ciao Lucia, com’è nata l’idea di fotografare donne spirituali?
L’idea è nata guardando un Buddha femminile della compassione che si declina in vari nomi, nelle varie religioni, Kannon in Giappone, Guanyin in Cina. Guardando questa immagine ho pensato che le donne nella storia, anche in ambito spirituale, sono state spesso messe da parte o gli è stato reso difficile lavorare. Ci sono tradizioni religiose in cui i ruoli apicali sono anche oggi sempre maschili, sia nello zen giapponese che nella religione cattolica. Anche nel Buddismo si diceva che la donna non potesse diventare Buddha o illuminata a meno che non rinascesse uomo. Così ho deciso che volevo essere io a rappresentarle, volevo rappresentare donne di oggi come statue o icone. Infatti nelle mie foto sono tutte a figura intera proprio nell’intento di “statuizzarle”.
spesso la ricerca spirituale nasce dall’insoddisfazione nei confronti della vita mondana, quindi dalla ricerca di qualcos’altro, oppure attraverso esperienze di malattia, momenti di stop della vita
Come hai trovato queste donne spirituali?
Per le prime sono partita dalle mie conoscenze, poi una mi indicava l’altra, oppure la sua maestra. Per cui è stato un percorso a staffetta in cui ogni persona mi parlava del suo riferimento. Oltre a fotografarle ho pensato anche di intervistarle e ho realizzato un libro che raccoglie sia le foto che le interviste. Nella mostra sarà possibile ascoltare l’incipit di ogni storia.
Che storie hanno queste persone? Sono arrivate in modo simile a incontrare la spiritualità?
Spesso la ricerca spirituale nasce dall’insoddisfazione nei confronti della vita mondana, quindi dalla ricerca di qualcos’altro, oppure attraverso esperienze di malattia, momenti di stop della vita. Di solito capita tra i 20 e i 30 anni, per alcune anche dopo il matrimonio. Mi ha fatto molto piacere scoprire che in Italia ci sono tante eremite e eremiti. Ne ho incontrata una che è un’eremita metropolitana. Lei sin da ragazza ha scoperto che stava bene nel silenzio e ha scoperto anche che nella steppa siberiana, nella tradizione ortodossa c’è la tecnica della “pustinia”, cioè un metodo per isolarsi e ritrovarsi nel silenzio. Lei lo ha fatto per tutta la vita in una casa in centro a Firenze. Non si è mai sposata, non ha mai avuto figli, si è tenuta in disparte dalla vita comune.
Da come me ne parli sembra quasi un hikikomori
No è molto diverso perché lei ha fatto ricerca, ha scritto molti libri e ha accolto anche tante persone che sono andate a trovarla per cercare una guida. Si è inserita in una rete dedicata alla “pustinia” e mi ha raccontato che più si isolava e più arrivavano persone che volevano parlare con lei e a cui lei è stata d’aiuto.
Pensando alle donne spirituali mi sono venute in mente due grandi donne del Medioevo Ildegarda Von Bingen e Santa Teresa. Un tempo l’unico modo che le donne avevano per affrontare la vita spirituale, dove potevano studiare e scrivere era appunto isolarsi, chiudersi in convento. Oggi però è tutto molto diverso, le donne sono più libere
Nel mondo di oggi alcune scelgono ancora una separazione dalla realtà, altre invece riescono a conciliare il vivere laico, lavorando, con attività spirituali. In qualche modo il cambiamento più grosso c’è stato negli anni ’70 negli Stati Uniti, dove le donne potevano insegnare, prendersi i propri spazi. Poi è arrivato anche da noi, con le donne pastore che hanno cominciato ad esserci anche in Europa in ambito Valdese, nelle chiese battiste. Dagli anni ’70 in poi si è allargato il concetto di insegnante femminile e ci sono molte donne che insegnano meditazione ma hanno anche una loro famiglia. Adesso ci sono anche sciamane che vivono come tutti nel mondo, lavorando e comunicando quello che fanno tramite i social.
Possiamo dire che anche te Lucia sei una donna spirituale, lo sei sempre stata
Assolutamente sì, ed è per questo che ero interessata a fare questa ricerca. Il percorso che ho fatto incontrando queste donne mi ha rafforzata, mi ha aiutata avere uno spettro ampio di esperienze e possibilità.
La mostra sarà visitabile dal 25 settembre al 18 ottobre 2025 presso C2 Contemporanea di Antonio lo Pinto, Via Ugo Foscolo 6, Firenze. Dal lunedì al sabato solo su appuntamento.
Per informazioni: 334 7970531, lo-pinto@libero.it, c2contemporanea@gmail.com.
