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Primavera d’impresa, quando si racconta tutto il buono che c’è

L’obiettivo è creare sinergie inedite. Nuovi network di aziende che, in Toscana, rappresentano l’eccellenza produttiva. Ne abbiamo parlato con Cristina Nati (Crisis)

Cristina Nati (Crisis) parla di Primavera d’impresa

«Anche da un ramo secco possono nascere nuove foglie». Di questo è convinta Cristina Nati, presidente della società cooperativa Crisis che organizza, insieme a molti partner toscani, “Primavera d’impresa”. L’appuntamento è per il 21 marzo, alla Camera di Commercio di Prato (via del Romito 71, a partire dalle 9.45). Si parlerà di comunicazione, creatività, sostenibilità, innovazione, economia circolare. E poi ci saranno premi per le aziende (73 le partecipanti) e per gli studenti (cui è riservato un video contest).

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Cristina, è giunto il tempo della primavera. Quella d’impresa. Come si arriva all’edizione 2019?
«Dopo il successo dell’edizione zero abbiamo pensato di allargare l’ambito. Insieme alla Regione, alle aziende e alle associazioni di categoria volevamo favorire l’incontro tra imprese toscane che operano in territori diversi».

Perché farle incontrare?
«Per far nascere nuovi network e filiere inedite. Del resto mettiamo insieme l’azienda agricola e società per azioni. Insomma, al di là della categoria d’appartenenza facciamo incontrare realtà che hanno poche occasioni di conoscersi e collaborare».

Il primo obiettivo?
«Stimolare una contaminazione d’idee».

Hanno aderito 73 aziende toscane che, insieme, fanno 50 milioni di fatturato. Sono numeri importanti.
«Primavera d’impresa è questo e anche molto di più. Perché qua si riunisce anche il mondo della ricerca. Hanno infatti aderito tutte le università della Toscana. Dai centri di ricerca ai poli tecnologici, tutti hanno concesso il loro patrocinio».

Con quale scopo?
«Per partecipare alla ricerca di un’idea nuova, per confrontarsi sui temi di competenza. Insieme si può fare molto di più. Penso ad esempio alle start-up e alle grandi aziende che hanno dovuto reinventarsi per rispondere alla crisi…».

Un esempio?
«Come l’azienda agricola che stava per chiudere. Pensavano di non avere più un futuro. Eppure sono riusciti a inventare qualcosa di diverso e hanno messo su un allevamento di lumache. Chi mai ci aveva pensato prima?».

Insomma, l’unione fa la forza?
«Sì. Del resto anche i bandi di Regione Toscana premiano le sinergie. Primavera d’impresa nasce proprio per questo: per far incontrare soggetti che solo apparentemente occupano una nicchia di mercato. Penso a importanti start-up che si occupano di robotica, all’industria 4.0, alle società che sviluppano software. L’obiettivo è di creare una rete trasversale, al di là delle categorie».

Primavera d’impresa non è solo un concorso, ma anche un momento formativo. Tutto comincia con la narrazione?
«La comunicazione d’impresa ha un ruolo fondamentale. Per questo ne discuteremo con importanti giornalisti. Desideriamo aiutare le aziende a capire che saper gestire il racconto della propria attività è importantissimo. Non mi riferisco solo alla narrazione attraverso i media main stream, ma anche ai social network. Del resto non tutte le imprese hanno un ufficio marketing strutturato».

Di cos’altro si parlerà?
«Della recente modifica del codice civile che riguarda le piccole e medie imprese. Ci sono novità che comportano modifiche e obblighi. Poi ci sarà un agorà cui parteciperanno Oscar Giannino e Luca Telese».

Il tema?
«Economia e sostenibilità aziendale. Tra l’altro Primavera d’impresa rappresenta il pre-opening del primo Festival dell’economia circolare che proseguirà a Prato fino al 24 marzo. Creatività e innovazione possono davvero favorire la sostenibilità. Un tema quanto mai attuale. È sufficiente vedere quanto è accaduto in questi giorni con le manifestazioni dei giovani contro il cambiamento climatico».

A proposito di giovani, Primavera d’impresa propone anche un video contest che coinvolge ha coinvolto le scuole toscane. C’è bisogno di trasmettere una nuova cultura d’impresa anche ai ragazzi?
«È importantissimo. I giovani li abbiamo già coinvolti anche in passato. Ma quest’anno, per la prima volta, abbiamo fatto una proposta più strutturata chiedendo di raccontare la loro Prato. Per come la vedono, per come la vorrebbero. Di tutti quelli realizzati, premieremo i tre video migliori».

Siamo alla vigilia del 21 marzo. Un giorno non casuale per un titolo non casuale. L’obiettivo è davvero quello di restituire alle imprese una nuova primavera?
«Vogliamo parlare in positivo, tirando fuori tutto il buono che c’è. A cominciare dalla creatività. Non vogliamo che le imprese si arenino sui problemi quotidiani. È partendo dal nuovo che possiamo tornare a livelli economici più importanti. Quindi cerchiamo di far vedere che esiste sempre una primavera. Prima o poi qualche spunta qualche foglia anche da un ramo che sembra ormai secco».

Cosa c’è nel futuro di Primavera d’impresa?
«Un percorso itinerante che durerà negli anni. Raccogliendo lo stimolo dei partner vorremmo rendere portare questo evento in ogni provincia della Toscana. Vogliamo essere più presenti sui territori, mettendo insieme la grande creatività che caratterizza questa regione».

Un’attenzione per il territorio che si traduce anche nel premio assegnato alle aziende vincitrici.
«Esatto. A loro consegneremo dei voucher turistici, affinché chi lavora per quell’impresa possa trascorrere in modo informale un po’ di tempo insieme, in questa meravigliosa terra che è la Toscana».

Info e programma
www.primaveraimpresa.it

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