Ai Mondiali di scherma in corso a Tbilisi, dopo dieci anni l’Italia della sciabola maschile torna sul tetto del mondo, conquistando un meritatissimo oro. A rendere ancora più speciale la giornata, il bronzo della squadra femminile di fioretto.
Protagonista del trionfo nella sciabola anche il livornese Pietro Torre, classe 2001, che insieme a Luca Curatoli, Michele Gallo e Matteo Neri ha firmato una cavalcata perfetta. Gli azzurri del CT Andrea Terenzio hanno dominato a partire dal match d’esordio contro la Thailandia, passando poi per le vittorie convincenti contro Germania e Polonia. In semifinale hanno avuto la meglio sul Giappone con autorità, mentre in finale – dopo una partenza in salita – hanno ribaltato il punteggio contro l’Ungheria grazie a una rimonta iniziata con un parziale devastante di 8-2. È finita 45-37, con l’Italia campione del mondo e Pietro Torre tra gli artefici di questa pagina storica, che riporta l’oro iridato in Italia dopo l’edizione di Mosca 2015.
Sul versante del fioretto femminile, le azzurre non sono state da meno. Arianna Errigo, Martina Favaretto, Anna Cristino e la senese Alice Volpi hanno dato prova di solidità e qualità. Dopo aver travolto la Romania agli ottavi (45-4), hanno superato con sicurezza l’Ucraina nei quarti. In semifinale è arrivata la battuta d’arresto contro la Francia, ma la squadra del CT Simone Vanni ha saputo reagire. Nella finale per il bronzo contro il Giappone le azzurre hanno ristabilito subito le distanze e chiuso sul 45-30, con una prestazione da grande squadra.
Per Alice Volpi, che ha condiviso la pedana con compagne più giovani, un’altra medaglia internazionale che conferma il suo ruolo centrale nel fioretto italiano. Un bronzo che brilla per grinta e orgoglio, simbolo della continuità ad alti livelli di un gruppo ancora pienamente competitivo.