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Lettere dalla quarantena. Ci scrive Giovanna, da Cerreto Guidi. La sua storia

Due mamme unite dalla perdita di un figlio, si scrivono durante il lockdown e condividono non solo il dolore ma anche il coraggio. Giovanna, mamma di Cerreto Guidi, ci scrive. Ecco la sua lettera e la sua storia

Giovanna Carboni - © Giovanna Carboni

Un libro, – “Il filo sottile del coraggio” –  tiene insieme due mamme:  Camilla Tommasi e Giovanna Carboni, che si scrivono durante il primo lockdown. La prima da Montemerlo, poco distante da Vo’ , la seconda da Cerreto Guidi. Due madri che non si conoscevano ma che hanno condiviso – grazie alle lettere – emozioni, paure, ricordi, momenti della propria esistenza.

Parole e scritti raccolti nel libro curato dalla giornalista fiorentina Gaia Simonetti, edito da Maria Pacini Fazzi Editore.
Proprio ‘mamma Giovanna” scrive anche a noi, raccontando l’incontro con Gaia Simonetti, con Camilla Tommasi, oggi sua amica del cuore e di un progetto di solidarietà. Ecco la sua lettera a intoscana, indirizzata alla nostra giornalista Simona Bellocci.

Cerreto Guidi, 13 novembre 2020

Cara Simona,
tutto è iniziato il 27 ottobre del 2017.

Il giorno più brutto e doloroso di tutta  la mia vita. Ho perso Mauro, mio figlio, che è volato via (uso solo questo verbo legato alla sua ‘assenza’) nel giorno del suo ventottesimo compleanno, per un un incidente stradale. Il ventisette ottobre è una data che, per quanto triste, non potrò mai odiare perché è lo stesso giorno che è venuto alla luce. È un dono per me. Mauro ha fatto la cosa più bella al mondo: ha salvato vite, donando i suoi organi.

Qualche mese dopo il tragico evento mi contattò la giornalista Gaia Simonetti, voleva parlarmi di un progetto sociale, mi recai a Firenze.

Mi resi subito conto che entravo a far parte di una grande famiglia, insieme a me c’erano mamme e papà “orfani di figli ” e da quel momento ho capito che potevo farcela a riprendermi la vita in mano. Il dolore condiviso diventa più sopportabile…Da qui nascono le lettere ai nostri figli raccolte nel libro “Lettere senza confini “.

La scrittura ha un effetto terapeutico e mi ha aiutata tantissimo. Mettere nero su bianco, pensieri ed emozioni, non è facile, e a volte capita, anzi spesso, che  fra una riga e l’altra  scenda una lacrima che ammorbidisce l’inchiostro.

Sento il bisogno di liberare questo grande amore per un figlio che ho perso e  per farlo conoscere alle persone.

Con il proventi dalla vendita del libro abbiamo donato borse di studio a due ragazzi di Amatrice e Accumoli, colpiti dal terremoto nel 2016.

Ho fatto una promessa al mio dolce Mauro. Avrei parlato di lui per raccontare la sua giovane e intensa vita. Ogni giorno illumina il mio cammino facendomi diventare la donna  che sono oggi, sicuramente migliore di ieri.

Gaia ed io siamo diventate come sorelle ci troviamo spesso, organizziamo eventi (prima dell’arrivo del terribile virus) nelle scuole e abbiamo portato le nostre testimonianze. Quest’anno invece è cambiato tutto. Il coronavirus ha portato dolore, paura e morte. Sono tante le incertezze per il futuro dei nostri giovani.

Un giorno arriva un raggio di sole…quel raggio era Gaia che mi parla di un nuovo progetto. Mi racconta di Camilla, mamma che ha perso un figlio. Chilometri di distanza tra noi due. Io di Cerreto Guidi, in provincia di Firenze e lei di Montemerlo, poco distante da Vo’, in provincia di Padova.

È nata l’idea di conoscerci attraverso lo scambio di lettere in quarantena.

In quel momento non sapevo cosa potevo scrivere ad una signora che nemmeno conoscevo che stava attraversando un momento molto difficile..

Ho scritto la prima lettera proprio nel giorno della festa della mamma,  il 10 maggio. Mi sono presentata in punta di piedi e dopo è diventato tutto molto più semplice e naturale. Con Camilla parliamo la ‘stessa lingua’ e con il passare delle settimane, non vedevo l’ora di ricevere la sua lettera in risposta alla mia.

Ci siamo raccontate i timori, il dolore, ma anche il coraggio e ci siamo sostenute. Lei mi dava dei consigli ed io ne davo a lei per affrontare la vita di tutti i giorni.

Ci siamo promesse un abbraccio, un dono in questo tempo complesso. Uno vero di quello dato con affetto ed energia.  E finalmente, in sicurezza, è  arrivato il momento di questo grande e caloroso abbraccio.

Abbiamo dato vita con le nostre lettere al nostro diario, che si intitola “ Il filo sottile del coraggio”.

Ci vuole coraggio ad affrontare la vita senza vedere più un figlio e  ci vuole coraggio per raccontarsi.

Il ricavato andrà al Centro Arcobaleno di Castiglione dei Pepoli (Bologna) per persone con disabilità per dare un piccolo contributo. Nasce dal cuore e nasce per ricordare i nostri angeli, Mauro e Niccolò.

Grazie e cordialità,
Giovanna Carboni

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