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Rivitalizzare e riqualificare aree in difficoltà, un milione di euro per rigenerare spazi abbandonati

La misura regionale è rivolta ai Comuni per individuare percorsi innovativi e sperimentali di rigenerazione di fondi commerciali o artigianali che sono rimasti inutilizzati. Giani e Marras: “Un altro tassello della Toscana diffusa”

Porta borgo toscana - © Salvatore Bruno

L’obiettivo è rivitalizzare aree soggette a fenomeni di spopolamento o con particolari situazioni di degrado, scarsa sicurezza urbana e fenomeni di desertificazione commerciale. Ma anche riqualificare aree, di particolare valore e pregio, dove la pressione turistica è diventata eccessiva. La giunta regionale ha approvato un bando di prossima apertura che mette a disposizione dei Comuni un milione di euro.

Come spiegano il presidente Eugenio Giani e l’assessore a economia e turismo Leonardo Marras, si vuole “spingere i Comuni a presentare dei progetti che individuano percorsi innovativi e sperimentali di rigenerazione e riqualificazione di fondi commerciali o artigianali che sono rimasti inutilizzati, incentivando modelli partecipativi e forme di condivisione di questi spazi. Vogliamo favorire l’insediamento di nuove attività commerciali, culturali, artigianali, sociali, ma anche interventi di promozione e animazione. Il bando dà nuova vita a un modello che la Regione ha adottato in anni passati, con buoni risultati, e favorito la rinascita e lo sviluppo di comunità locali, un altro tassello del disegno più ampio legato alla Toscana diffusa”.

Il bando si rivolge a tutti i Comuni che, alla data di presentazione della domanda di finanziamento, hanno già perimetrato le aree di intervento. Tra gli interventi finanziabili: mappatura e analisi conoscitiva delle aree di intervento; coinvolgimento dei soggetti presenti e/o operanti nell’area (operatori economici, proprietari dei fondi, residenti, associazioni, centri commerciali naturali, altre realtà), ripristino dei locali, pubblicizzazione, comunicazione e promozione del progetto, animazione degli spazi individuati, orientamento e formazione degli operatori, supporto nella fase di avvio e gestione delle attività temporaneamente insediate.

Il contributo a fondo perduto è pari al 60% del costo totale ammissibile il quale dev’essere compreso tra 10 mila e 70 mila euro. Previste premialità per progetti presentati da Comuni che rientrano tra quelli inclusi nella cosiddetta Toscana diffusa.

 

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