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Sanità, intesa fra le Asl Toscana centro e sud est per utenti di ‘confine’

L’accordo siglato coinvolge 26 comuni tra Firenze, Siena e Arezzo. Giani: “Un modo per andare incontro alle esigenze dei pazienti”

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La parola chiave è ‘prossimità’. E nel segno della prossimità l’Asl Toscana centro e l’Asl Toscana Sud Est hanno firmato all’ospedale di Ponte a Niccheri nel comune di Bagno a Ripoli un protocollo per che va incontro alle esigenze dei cittadini che abitano nei comuni al confine tra le due Asl. Cittadini di ambiti territoriali diversi che però, per distanze e collegamenti, sono abituati a rivolgersi a strutture sanitarie dell’Asl confinante perché più comodo.

Accordi in tal senso già c’erano stati dal 2017 in poi: l’intesa odierna migliora ulteriormente alcune procedure burocratiche rendendo il tutto più fluido.

I confini – spiega il presidente della Toscana Eugenio Giani, presente alla firma dell’accordo –  sono un segno amministrativo, ma in alcuni ambiti ha senso superarli per andare incontro alle esigenze dei cittadini: soprattutto in questo caso, dove l’obiettivo è dare la migliore risposta possibile ai bisogni di salute dei cittadini”. “Per alcuni territori vale anche per i confini tra Regioni – chiosa – e questo accordo potrà essere il modello per intese interregionali che possano andare nella stessa direzione, con l’Umbria o l’Emilia Romagna ad esempio”. 

La sigla dell’accordo per gli utenti di confine

“Questa intesa va incontro alle esigenze di chi abita nei territori di confine, puntando a semplificare l’accesso ai servizi sanitari. Un passaggio significativo che è anche un bell’esempio di collaborazione tra aziende sanitarie” prosegue l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini.

L’accordo siglato, che prova a rendere la vita più semplice a non pochi cittadini, riguarda la rete dell’emergenza-urgenza, l’accesso al pronto soccorso, la degenza ordinaria e in day-hospital ma anche le prestazione specialistiche e diagnostiche, la dialisi, i percorsi di cure palliative, gli hospice e gli ospedali di comunità, i percorsi di riabilitazione ospedaliera e territoriale, le cure intermedie, la presa in carico di alcune patologie croniche, la distribuzione diretta di farmaci e presidi, l’organizzazione di percorsi post-dimissione da una provincia e una Asl all’altra.

Dalla Gruccia di Montevarchi ad esempio verso l’Asl Toscana Centro o dall’ospedale di Campostaggia a Poggibonsi verso Firenze. I comuni complessivamente coinvolti sono ventisei: quattro nella Vald’Elsa, quindici nell’area empolese e fiorentina, sette nel Valdarno aretino.

La visita al reparto di radioterapia

Prima della firma e presentazione dell’intesa il presidente Giani ha visitato assieme all’assessore Bezzini il reparto di radioterapia dell’ospedale Santa Maria Annunziata: “all’avanguarda nella teragnosista – ha commentato soddisfatto il presidente -, ovvero in quelle attività della medicina nucleare che sommano diagnosi e terapia” dopo gli investimenti recenti fatti con il Piano nazionale di ripresa e resilienza e che hanno permesso di acquistare due moderni acceleratori e una Tac dedicata per il centraggio. Un reparto premiato di recente con una certificazione europea per le cure avanzate che è in grado di offrire”. 

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