Utilizzano l’Intelligenza Artificiale, i dispositivi robotici, i bionsensori e le App per mettere a punto soluzioni innovative nel campo della salute, della farmaceutica e della prevenzione: sono le dodici startup finaliste di StartUp Breeze, l’iniziativa promossa dalla Fondazione Toscana Life Sciences di Siena e rivolta alle imprese all’avanguardia negli ambiti farmaceutico, dispositivi medico-diagnostici e digital health.
Le realtà, selezionate da una giuria di esperti del settore life sciences, parteciperanno a un percorso imprenditoriale personalizzato, affiancate da un team di professionisti, che culminerà il 15 ottobre a Firenze con il Pinwheel Pitching Stage, evento finale durante il quale saranno assegnati, da parte di una giuria di esperti, il titolo per la proposta più innovativa e gli special awards offerti dai partner dell’iniziativa.
Dalle malattie genetiche rare allo screening del cancro ovarico
Le proposte finaliste in ambito farmaceutico sono tre, di cui due toscane. Cernais, startup biotech dell’Università di Pisa (già vincitrice nel 2024 della
) utilizza un approccio integrato, basato su sistemi di Intelligenza Artificiale e drug screening convenzionale, per identificare nuovi trattamenti per malattie genetiche rare correlate al cromosoma X, come la Sindrome di Rett e da deficienza di CDKL5, Lachesis Bio, startup deep-tech nata dall’attività di ricerca della Scuola Normale di Pisa, ha sviluppato una piattaforma integrata tra AI e modelli animali per accelerare l’identificazione di composti con impatto sulla longevità e le patologie correlate all’invecchiamento.Infine HOPE, sta validando il repurposing della sitagliptina (antidiabetico) per il trattamento della demenza e neurodegenerazione, in particolare legata alla sindrome di Down, combinato con un sistema diagnostico basato su vescicole extracellulari per il monitoraggio della salute cerebrale.
Le proposte selezionate in ambito dispositivi medico-diagnostici sono TT3A, che sta sviluppando un dispositivo completamente endovascolare per il trattamento percutaneo delle patologie dell’aorta ascendente, mentre Genesys Bio che ha creato una piattaforma diagnostica molecolare portatile basata su AI, per il rilevamento di patogeni e resistenza antimicrobica, e E.V.A. (Early Vesicles Analysis) sta sviluppando un biosensore basato su grafene per lo screening del cancro ovarico.
Dal robot per la riabilitazione alla App per il diabete
Egiderma propone un sistema di medicazione per la gestione delle ferite complesse, come le ustioni, mentre Rehabilia Technologies e il suo PhiCube, la “playstation per la riabilitazione”, dispositivo robotico modulare per la riabilitazione neuromotoria personalizzata degli arti superiori, in particolare in ambito pediatrico. Promomir sta validando un kit diagnostico multiplex basato su microRNA circolante per la diagnosi non invasiva e precoce delle mucositi orali, al fine di ridurne l’impatto nei trattamenti chemio o radioterapici di pazienti affetti da cancro. Infine Fraido sta lavorando a una soluzione a basso costo per ridurre e velocizzare le intubazioni difficili e gli accessi vascolari, soprattutto in situazioni di emergenza.
Le proposte finaliste in ambito digital health sono Dally Therapeutics, che sta validando una App per la prevenzione e gestione del diabete, sviluppata con pazienti e operatori sanitari, che integra le indicazioni terapiche (insulinica o farmacologica) con quelle nutrizionali e legate all’attività fisica, mentre la startup MAAIReact è impegnata nella prevenzione del declino cognitivo attraverso una App che, seguendo un approccio olistico che spazia dalla nutrizione alla gestione dello stress, assiste la persona fornendo un piano personalizzato con attività e suggerimenti basati su evidenze scientifiche per migliorare lo stile di vita.