Cultura/

Strage dei Georgofili: agli Uffizi una mostra con i due capolavori riportati in vita dopo la bomba

I dipinti al centro dell’esposizione, Il Concerto e I giocatori di Carte del pittore caravaggesco Bartolomeo Manfredi, sono tra le più importanti vittime dell’attentato mafioso del 1993 che devastò parte della Galleria

I Giocatori di carte di Bartolomeo Manfredi danneggiato dalla strage di Via dei Georgofili e poi restaurato

Due capolavori riportati in vita dalla distruzione causata dalla bomba mafiosa della strage dei Georgofili diventano adesso i protagonisti di una mostra-monito organizzata dagli Uffizi proprio nella 31esima ricorrenza dell’attentato, che strappò la vita a cinque persone e danneggiò gravemente decine di opere e parte della stessa Galleria.

Il Concerto e I Giocatori di carte di Bartolomeo Manfredi

I dipinti al centro dell’esposizione, offerti alla visione del pubblico insieme alle loro copie d’epoca (il cui studio e osservazione sono state fondamentali per consentirne il restauro) portano la firma del pittore caravaggesco del Seicento Bartolomeo Manfredi: si tratta delle grandi tele del Concerto e dei Giocatori di carte.

Il Concerto è stata a prima opera ad essere stata sottoposta ad intervento e parzialmente recuperata già pochi mesi dopo la strage, nel 1993. I Giocatori invece è stata invece l’ultima, con una speciale operazione realizzata proprio in occasione della ricorrenza della strage nel 2018.

Il Concerto di Bartolomeo Manfredi 

“Ricordare il gravissimo attentato mafioso del 1993 è un dovere civico di tutti, a partire dal museo che di quell’attentato fu vittima, insieme a cinque persone innocenti – ha sottolineato il direttore degli Uffizi, Simone Verdeper questo appena entrati in Galleria, tutti i visitatori, anche coloro che mai hanno saputo cosa accadde nel 1993, grazie a questa mostra avranno modo di apprenderlo. Non solo. Esporre i due capolavori strappati alla devastazione di quello che fu senza dubbio uno dei capitoli più bui della storia repubblicana, infonde in chi guarda un messaggio di forte determinazione civile per il futuro”.

L’esplosione e poi il paziente recupero dei frammenti delle opere

Entrambi i quadri si trovavano collocati lungo lo scalone di accesso al Corridoio Vasariano, insieme all’altro grande capolavoro danneggiato dalla bomba, fortunatamente anch’esso restaurato nel corso degli anni Novanta, L’Adorazione del Bambino di Gherardo delle Notti.

L’impatto dell’esplosione dei 277 chili di tritolo fu tale da distruggere ampie porzioni del muro esterno e disintegrare quasi del tutto gli stessi dipinti. Ma nelle ore successive all’attentato, con pazienza certosina, migliaia di frammenti delle tele furono raccolti, catalogati e messi da parte con cura: vennero in seguito utilizzati per andare a ristorare e ricomporre, come in un miracoloso puzzle, la parziale integrità dei capolavori distrutti dalla mafia.

La mostra sarà visibile dal 26 maggio al 28 luglio, al piano terreno della Galleria, in un’ampia sala collocata all’inizio del percorso di visita. Ad affiancarla, la proiezione di un documentario video con le testimonianze d’epoca dei vigili del fuoco che prestarono i primi soccorsi, e dei lavoratori del museo che intervennero la notte stessa della bomba per cercare di limitare i danni arrecati dall’esplosione.

I più popolari su intoscana