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Virzì e la sua estate livornese: a gennaio il sequel di “Ferie d’agosto” (e forse una serie sulle teste di Modì)

L’annuncio a Effetto Venezia: “Il Ferragosto cinematografico l’ho girato a Ventotene, invece qui a Livorno vengo a fare il mio personale”. Pronta anche una sceneggiatura sull’epocale beffa: “Solo se Sky accetta di farla alla mia maniera”

Paolo Virzì

Era il 1996 e “Ferie d’agosto” del regista livornese Paolo Virzì raccontava nelle sale cinematografiche un paese diviso in due: l’italia dei radical chic, ancorati attraverso libri e letture ricercate a un passato che non può tornare, e quella che avanzava tra populismo e canti da karaoke, chiassosa e superficiale. Un ritratto di allora, quasi profetico per quel che viviamo ancora oggi, che gli valse il David di Donatello. Dopo 27 anni la notizia che un po’ tutti aspettavamo: il sequel di quel film che ha segnato una generazione è pronto e a gennaio sarà nelle sale. Lo ha annunciato lo stesso Virzì nella sua Livorno, a Effetto Venezia, la kermesse che segna da anni l’estate labronica.

Il regista è tornato a casa, nella città che è (come per tutti i livornesi) un modo di essere – sarcastico, malinconico e accogliente –  e che si ritrova sempre nei suoi film, a volte più caratterizzante altre volte più sfumato. “Il Ferragosto cinematografico l’ho girato a Ventotene, invece qui a Livorno vengo a fare il mio personale”, ha detto in piazza del Luogo Pio. Un serata, quella del 5 agosto, che Effetto Venezia ha dedicato a lui e al suo universo cinematografico, intervistato dall’assessore alla cultura Simone Lenzi.

Il ritorno sull’isola dei Molino e dei Mazzalupi

Da una parte i Molino, gli intellettuali che fanno capo al giornalista Sandro (Silvio Orlando) e la sua compagna Cecilia (Laura Morante). Dall’altra gli “arricchiti” Mazzalupi, con Ruggero proprietario di due armerie e interpretato dal mai dimenticato Ennio Fantastichini. Ora le famiglie si ritrovano a Ventotene, cambiate come il paese che abitano. Ci saranno ancora  Silvio Orlando, Sabrina Ferilli, Laura Morante, Gigio Alberti, Paola Tiziana Cruciani e Rocco Papaleo a cui si aggiungono – tra gli altri – Christian De Sica, Vinicio Marchioni e  Ema Stokholma.

“Ho già girato questo film, in tre mesi di riprese –  ha raccontato Virzì – abbiamo concluso il 21 giugno e lo stiamo montando: sarà nelle sale il prossimo inverno, tra gennaio e febbraio. Tornare lì 27 anni dopo è stato un modo di completare un racconto, le storie familiari, raccontare come sono diventati i volti delle persone. È un film che ho tenuto nel cassetto a lungo che è voluto venir fuori”.

L’idea è nata con il tempo, ma maturata solo da poco: “Era un progetto – rivela ancora il regista – sul quale venivo sollecitato da produttori amici e la vera decisione di farlo è venuta due anni fa perché avevano restaurato il vecchio Ferie d’agosto a Bologna e lo proiettarono in piazza”.

L’idea della serie Sky sulle false teste di Modigliani 

E Livorno ritorna nell’arte di Virzì, con una vicenda memorabile che ben racconta al mondo cosa è Livorno e come sono i livornesi: l’epocale beffa delle false teste di Modigliani ritrovate nei fossi. Lo scherzo dei tre giovani che non si risolse con una risata, ma aprì un dibattito ampio tra cultura e politica.

C’è molto più di una idea, Virzì ha già pronta la sceneggiatura: “Un giorno la farò se Sky accetta di farlo alla mia maniera. Mi auguro tra qualche anno di venire qui a presentarla”.

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