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Regole certe per riaprire: la protesta dei ristoratori toscani a Firenze

Alcune centinaia di ristoratori si sono ritrovati nel capoluogo toscano per una passeggiata di protesta: chiedono linee guida per la riapertura. E oggi sono scesi in piazza oggi anche gli ambulanti.

Chiedono regole certe su come poter riaprire le loro attività e sostegno alle istituzioni i ristoratori toscani che oggi si sono ritrovati nel centro storico di Firenze per una passeggiata di protesta. L’iniziativa è stata organizzata da alcune centinaia di ristoratori provenienti da tutta la regione, che fanno parte del gruppo ‘Ristoratori Toscana’ che conta 9mila adesioni su Facebook.

A braccia aperte per mantenere la distanza di sicurezza interpersonale e intonando l’inno di Mameli ristoratori, cuochi, pizzaioli, ma anche camerieri e personale dei locali, hanno sfilato da piazza del Duomo a piazza della Signoria dove sono stati appesi alcuni striscioni con scritto “Comune, Regione, Governo, basta chiacchiere adesso i fatti”, e “dipendenti = nostra famiglia”. Un altro striscione esprimeva invece “Solidarietà ai ristoratori di Milano”. I manifestanti non hanno voluto incontrare rappresentati delle istituzioni e politici. 

La richiesta è quella di avere “regole certe”, elemento portante della protesta allargata anche ad altre città italiane.  “Siamo stanchi delle promesse del Governo – ha detto Pasquale Naccari, presidente del grupo dei ristoratori -. Stanno giocando con la nostra esasperazione ma l’equilibrio sta per finire. Se ci lasciano affondare li trascineremo a fondo con noi. Basta tavoli e trattative, abbiamo presentato le nostre richieste l’8 marzo e da allora ci stanno abbandonando. Allora li abbandoneremo noi. Il Dl Maggio va approvato entro 15 giorni, altrimenti dal 2 giugno non accetteremo più nulla”. “Ci stanno chiedendo di riaprire ma non abbiamo regole chiare su come farlo – hanno sottolineato altri ristoratori -. Manca una linea guida e abbiamo sulle spalle il peso del fisco, delle bollette da pagare, degli affitti. I nostri dipendenti aspettano la cassa integrazione da due mesi. Venerdì saremo anche a Padova, poi saremo a Bari, a Trieste. Non siamo solo qui a Firenze”.

Oggi a Firenze sono scesi in piazza all’Isolotto anche i commercianti di area pubblica, che hanno steso una bandiera tricolore di 50 metri inscenando una protesta per chiedere certezze da parte del Governo per il commercio ambulante. Alcune centinaia i manifestanti, appartenenti all’associazione di categoria Assidea, che hanno intonato l’inno di Mameli e esposto cartelli di protesta insieme a tante bandiere italiane.
“Abbiamo steso un tricolore di 50 metri quadri e tante bandiere italiane che sono la nostra identità e la nostra cultura, così come lo sono i nostri mercati – ha spiegato Alessio Pestelli, presidente di Assidea -. A oggi il Governo ci ha dimenticati. Nei Dpcm la categoria non è mai stata menzionata, se non per disporne la chiusura a marzo. Sono 60 giorni che le nostre piccole imprese, che sono tutte a conduzione familiare, sono chiuse e senza reddito”.

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