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La bellezza tra antico e contemporaneo raccontata in 300 scatti da Aurelio Amendola a Pistoia

Fino al 25 luglio a Palazzo Buontalenti e all’Antico Palazzo dei Vescovi una grande retrospettiva antologica dedicata a uno dei maestri della fotografia mondiale

L’antico, l’antichissimo, l’avanguardia e il contemporaneo, gli happening degli anni Settanta, gli atelier, le amicizie e le collaborazioni, le grandi mostre, i piccoli musei: con “Aurelio Amendola Un’antologia. Michelangelo, Burri, Warhol e gli altri“, Fondazione Pistoia Musei rende omaggio a un maestro della fotografia italiana.

Aurelio Amendola, abile sperimentatore di accostamenti inediti tra antico e contemporaneo, è tra i fotografi più eleganti e prolifici del nostro tempo. L’esposizione a Palazzo Buontalenti e all’Antico Palazzo dei Vescovi di Pistoia  è un omaggio alla carriera di un autore di grande intensità, capace di trasformare elementi naturali in metafore di sensualità e carnalità, saldamente ancorato al contesto culturale toscano e alla sua Pistoia in particolare, e tuttavia non soltanto artista del genius loci ma interprete della creatività universale.

Giuliano De Medici di Michelangelo, Cappelle Medicee, 1992 ©AurelioAmendola

La mostra

“AURELIO AMENDOLA Un’antologia. Michelangelo, Burri, Warhol e gli altri”, si articola in due grandi parti: l’antico e il contemporaneo, legate da continui rimandi figurativi, che ripercorrono oltre 60 anni di attività e tutti i generi nei quali l’autore si è sperimentato. Si tratta della prima esposizione che raccoglie la quasi totalità della produzione di Amendola.

Fotografo dell’Ermitage di San Pietroburgo, degli Uffizi, dei Musei Vaticani, della rivista FMR, del Vittoriale degli Italiani, e di numerose altre istituzioni museali nazionali e internazionali, legato a molti artisti del Novecento, Aurelio Amendola è un autore di fama mondiale, la cui fotografia non si riduce a semplice riproduzione, ma è simile alla pratica scultorea, alla sua armonia plastica: è volume e sensualità.

Interprete per eccellenza dell’opera di Michelangelo, sublime testimone dell’antico nei suoi scatti dedicati a Canova, Bernini, Jacopo della Quercia, Donatello e Giovanni Pisano, e del contemporaneo con i suoi ritratti di Burri, de Chirico, Warhol, Manzù, Vedova, Ceroli, Lichtenstein, Kounellis e molti altri, Amendola è stato capace di dialogare con lo spirito degli artisti di ogni tempo, restituendone stile e intensità.

Roy Lichtenstein, New York 1977 © Aurelio Amendola
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