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Com’era il cuore di Leonardo? Cardiologi a confronto, tra passato e presente

La Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa confronta gli studi sul cuore di Leonardo da Vinci con quelli attuali. Matching fra esperti internazionali sulla storia della cardiologia, a partire dai disegni del “genio”

Leonardo da Vinci. Studies of the coronary vessels and valves of the heart - © The Royal Collection , Her Majesty Queen Elizabeth II

Un confronto tra il cuore di Leonardo da Vinci, rappresentato nei suoi disegni anatomici, e quello visto attraverso gli occhi di un cardiochirurgo, grazie alle più avanzate tecnologie, frutto della ricerca scientifica.

Studiosi a confronto

Questa comparazione è il tema della sesta “Pedretti Lecture”, alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, tenuta da Francis Wells, chirurgo cardiotoracico del Papworth Hospital e docente all’Università di Cambridge, su iniziativa della Nuova Fondazione Rossana e Carlo Pedretti, intitolata a uno dei massimi esperti di studi su Leonardo da Vinci e alla moglie, in collaborazione con Michele Emdin, ordinario di Cardiologia alla Scuola Superiore Sant’Anna.

La conferenza rientra nel ciclo delle “Pedretti Lectures”, tenute a cadenza periodica da studiosi di fama internazionale che si sono distinti per i loro contributi su tematiche leonardiane e relative, più in generale, al problema del rapporto tra arte e scienza.

Il “padre” della cardiochirurgia

“The heart of Leonardo: his cardiac anatomy seen through contemporary eyes” è il titolo originale della conferenza di Francis Wells (6 dicembre 2021, ore 17, anche in diretta streaming) che dopo studi a Londra e Cambridge, alla University of Alabama di Birmingham, è stato allievo di John Kirklin, uno dei padri fondatori della cardiochirurgia.

Francis Wells ha sempre mostrato un interesse per le arti, in particolare per quelle del periodo rinascimentale, e ha studiato a fondo l’opera di Leonardo da Vinci e i suoi disegni anatomici, con particolare riferimento a quelli sul cuore. La conferenza alla Scuola Superiore Sant’Anna sarà introdotta da Gino Tarozzi, presidente della “Nuova Fondazione Rossana e Carlo Pedretti”, e da Sara Taglialagamba, entrambi docenti dell’Università di Urbino, e vede il contributo di Michele Emdin e di due allieve di medicina della Scuola Superiore Sant’Anna, Michela Chianchia e Giorgia Panichella.

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