Attualità/

Accordo tra i carabinieri e l’Ordine dei veterinari per fermare il commercio abusivo di cani

La collaborazione tra forze dell’ordine e medici veterinari permetterà la creazione di una Banca dati che servirà per contrastare il commercio illegale di cuccioli

cane in gabbia - © Evgeny Bakhchev/Shutterstock

Viaggiano di notte, spesso con passaporti falsi o falsificati, nascosti nei bagagliai di autovetture, in furgoni o TIR, ma anche all’interno di insospettabili borsoni, in treno, in aereo.

Arrivano così i cuccioli di cane importati illegalmente in Italia, dopo un viaggio che può durare anche oltre 12 ore.

Poi vengono venduti in allevamenti e negozi, presso i caselli autostradali e sempre più frequentemente su internet.

Un accordo per creare una banca dati

Proprio per contrastare le illegalità nell’allevamento e nel commercio dei cani, è stato formato un protocollo tra carabinieri forestali e ordine dei medici veterinari di Firenze e Prato.

L’obiettivo è trarre il massimo contributo dalle iniziative proprie di ciascun firmatario, giungendo a un proficuo scambio di informazioni derivanti dalla collaborazione di tutti i medici veterinari che ricevono e visitano questi animali nelle proprie strutture, rilevando irregolarità nell’identificazione o incongruenze nella documentazione sanitaria, fino alla creazione di una ‘banca dati’.

Gli animali domestici importati abusivamente dall’estero, spiegano carabinieri e medici veterinari, vengono trasportati in condizioni estreme non compatibili con la loro natura, che ne pregiudicano a volte la sopravvivenza, o nella migliore delle ipotesi richiedono cure successive una volta giunti sul territorio italiano, per la mancanza per esempio delle vaccinazioni obbligatorie.

Il traffico di cuccioli: un business da 300 milioni l’anno

Secondo i dati della Onlus LAV il traffico dei cuccioli è un vero e proprio business che movimenta circa 300 milioni di euro all’anno.

Cuccioli acquistati a circa 60 euro sono venduti a prezzi anche fino a 20 volte superiori. Questo compensa ampiamente anche le perdite dovute all’alta mortalità dei cuccioli: si stima che sia intorno al 50% tra il trasporto e dopo l’arrivo in Italia.

I cagnolini nascono in allevamenti a conduzione familiare o in vere “fabbriche di cuccioli”, strutture che ospitano decine o centinaia di fattrici per la riproduzione, stabulate in box piccolissimi con cibo solo per sopravvivere.

In questo squallido commercio di animali spesso manca il più banale controllo sanitario. Il  precoce distacco dalla madre causa poi ai cuccioli traumi affettivi e problemi di salute.

Privi delle difese immunitarie, i cuccioli possono contrarre malattie mortali, come il cimurro, la parvovirosi e la rabbia, un pericolo anche per l’uomo.

 

Topics:

I più popolari su intoscana