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Il centro Mauro Rossi di Pisa primo in Italia per la diagnosi e la cura delle malattie dell’esofago

Fino ad oggi nel centro toscano sono stati affrontati più di 7500 casi con un approccio multidiscliplinare, la tecnologia robotica si è dimostrata particolarmente utile nell’accesso mini-invasivo al torace

Il Centro di riferimento regionale per la diagnosi e terapia delle malattie dell’esofago Mauro Rossi è il primo in Italia ad avere effettuato oltre cento esofagectomie (asportazione totale o parziale dell’esofago) con tecnica robotica.

Un primato che si somma al quarto posto raggiunto nella classifica stilata annualmente dal ministero della Salute, per numero di trattamenti chirurgici delle neoplasie dell’esofago e del cardias; un risultato ottenuto utilizzando, in oltre l’ottanta per cento dei casi, tecniche mini-invasive (laparoscopia e robotica).

Nel centro sono state inoltre trattate con tecnica endoscopica oltre trecento neoplasie esofagee e gastriche in stadio precoce (ablazione dell’esofago di Barrett, dissezioni sottomucose e muscosectomie).

Molto soddisfatta la direttrice generale Silvia Briani: “I numeri dimostrano che l’Azienda ha avuto ragione, in questi anni, nel sostenere lo sviluppo del centro. Vorrei anche evidenziare qualcosa che le statistiche non possono mostrare: gli ottimi risultati raggiunti sono il frutto di un lavoro collettivo di medici, infermieri e di tutto il personale sanitario”.

Il centro, afferente all’unità operativa Chirurgia dell’esofago e dello stomaco, è diretto da Stefano Santi ed è nato nel 2000, grazie all’impegno di Mauro Rossi, prematuramente scomparso nel 2010 e a lungo direttore dell’unità operativa Chirurgia generale IV.

Il robot è stato utilizzato a partire dal 2012, inizialmente per patologie funzionali (acalasia, malattia da reflusso, ernie jatali e diverticoli esofagei) e, dal 2015, per il trattamento dei tumori; l’approccio robotico si sta dimostrando particolarmente utile nell’accesso mini-invasivo al torace.

Ad oggi, utilizzando varie tecniche, nel centro sono stati affrontati più di 7.500 casi, con un approccio multidisciplinare. Oltre alla chirurgia elettiva programmata.

Il centro è impegnato anche nella gestione dei casi urgenti provenienti dagli altri ospedali toscani. Si tratta, per citarne alcuni, di perforazioni dell’esofago ed esiti d’ingestione di sostanza caustiche: un’attività che di anno in anno si sta incrementando e che, nel 2024, ha registrato un aumento del cinquanta per cento rispetto al 2023.

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