Dal 24 giugno al 29 ottobre 2025, il Museo Novecento di Firenze ospita la prima personale museale dell’artista e ambientalista americana Haley Mellin, figura di spicco per l’originale intreccio tra pittura e impegno ecologico.
Curata da Sergio Risaliti e Stefania Rispoli, la mostra si sviluppa in quattro sale e presenta opere pittoriche, disegni, sketchbook e documenti legati alla sua iniziativa no-profit Art into Acres, dedicata alla tutela di ecosistemi naturali e aree protette nel mondo.
Mellin è nota per una pittura delicata e contemplativa, realizzata spesso all’aperto e con materiali sostenibili. Le sue opere documentano i paesaggi che contribuisce a proteggere, restituendo una visione intima e non idealizzata della natura.
Al centro del suo approccio vi è l’idea che la conservazione, per essere efficace, debba essere invisibile, in armonia con la vita e le comunità locali.
In mostra anche l’attivismo collaborativo di Art into Acres, che dal 2017 ha mobilitato il mondo dell’arte per la salvaguardia di oltre 30 milioni di ettari di foreste primarie, attraverso partnership con artisti, collezionisti, istituzioni culturali e comunità indigene.
A testimonianza del legame tra arte e sostenibilità, l’esposizione è stata organizzata riducendo l’impatto ambientale: trasporti ottimizzati, materiali ecologici, casse riutilizzabili (ROKBOX), cornici realizzate con il progetto One Tree Planted.
Inoltre, Mellin ha avviato con il museo un programma di rigenerazione del Giardino delle Leopoldine, con la piantumazione di circa 300 esemplari autoctoni.
In occasione della mostra, Mellin riceverà il premio “Colibrì d’Onore” dall’associazione Save The Planet, per il suo impegno ambientale a livello internazionale.
La sua ricerca invita a riflettere su un’etica profonda: quella che riconosce nell’essere umano una componente integrata della natura, non esterna ad essa.
