A Siena, un nuovo centro di salute mentale in San Niccolò e alle Scotte un acceleratore lineare per trattamenti oncologici di precisione. Due interventi, per un investimento complessivo da quattro milioni e trecento mila euro, inaugurati dal presidente della Regione, Eugenio Giani, e dall’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini.
Un nuovo Centro di salute mentale per Siena
All’ex Kraepelin, all’interno dell’ex ospedale psichiatrico an Niccolò in via Roma sorge il nuovo centro di salute mentale, proprio accanto alla vecchia sede. È una struttura territoriale che offre servizi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione per i disturbi psichici ed è dotato di équipe multidisciplinari, composte da psichiatri, psicologi, infermieri, educatori e altri professionisti. È la sede organizzativa, programmatica e assistenziale del servizio di salute mentale ed è il luogo da cui viene coordinata l’intera rete dei presidi e le specifiche attività.
Per la ristruturazione dei locali sono stati investiti oltre un milione e 400 mila euro. Lo spazio si distribuisce su due piani tra studi medici, locali per infermieri, sale di attesa, riunioni, spogliatoi, archivi e locali tecnici.

“Si tratta di un tassello importante – spiega l’assessore Bezzini – all’interno di un più ampio piano di riqualificazione degli spazi sanitari della città e della provincia di Siena”. “Abbiamo in campo – prosegue – un programma articolato che, nell’ambito dell’Asl Toscana Sud Est, prevede la realizzazione di posti letto per le cure palliative e un nuovo ospedale di comunità proprio all’interno del complesso del San Niccolò. A questi si aggiungono gli interventi per la realizzazione di case di comunità e altri progetti distribuiti su tutto il territorio provinciale”.
Il nuovo acceleratore lineare della Radioterapia all’Ospedale Le Scotte
L’Azienda ospedaliero-universitaria senese si è dotata di un nuovo acceleratore lineare, installato nella Radioterapia dell’ospedale Santa Maria alle Scotte diretta dal professor Paolo Tini: uno strumento tecnologicamente avanzato che potenzia significativamente la capacità di offrire trattamenti oncologici di alta precisione. L’investimento per l’acquisto dell’acceleratore e delle ulteriori tecnologie accessorie necessarie per il suo funzionamento, compresi i lavori, è stato pari a 2,9 milioni, di cui 2,1 milioni circa finanziati con risorse Pnrr, e 800 mila di risorse regionali.[/mark
“Un sistema sanitario pubblico e a vocazione universalistica per rispondere al meglio ai bisogni di salute dei cittadini deve investire sulle persone, sulle strutture e sulla tecnologia diagnostica avanzata – sottolinea il presidente Eugenio Giani -. La sanità pubblica che vogliamo è una sanità di qualità e di avanguardia ed è quello che stiamo facendo in Toscana e all’Ospedale Le Scotte. Servono investimenti costanti del tempo e per questo chiediamo al governo di non diminuire ed anzi di accrescere le risorse messe a disposizione del servizio sanitario. [mark]Con il nuovo acceleratore la radio terapia dell’Aous potrà superare la quota annuale di 700 trattamenti effettuati lo scorso anno”.
La nuova strumentazione, come spiega il professor Tini, che consente l’erogazione di tecniche radioterapiche complesse e la radiochirurgia. “Grazie alla testa con 160 lamelle e al sistema di imaging integrato, lo strumento garantisce trattamenti più rapidi, accurati e confortevoli per il paziente, riducendo i tempi di seduta e migliorando la conformazione del fascio. È inoltre pienamente integrabile con i moderni sistemi di pianificazione e con i flussi digitali di intelligenza artificiale, aprendo la strada alla radioterapia adattativa”.
Nel corso dell’ultimo anno la Radioterapia dell’Aou Senese ha registrato circa 1.400 nuovi pazienti in trattamento, per un totale di oltre 25mila accessi radioterapici annui. I pazienti provengono in parte significativa dall’area senese, che rappresenta circa il 70% del totale, ma anche da tutta l’Area vasta sud-est, e quindi anche dalle province di Arezzo e Grosseto, che insieme a Siena costituiscono l’80% dell’utenza totale. Il restante 10% dei pazienti proviene dal resto della Toscana, mentre circa il 5-10% sono pazienti extra-regione, spesso indirizzati a Siena per trattamenti ad alta complessità o per la gestione di patologie rare.