Una rete capillare di case e ospedali di comunità e di presidi: è questa la rivoluzione del sistema territoriale della sanità lanciata dalla Toscana, come hanno annunciato ieri il presidente della Regione e l’assessore regionale al diritto alla salute, che hanno fatto oggi il punto sul futuro della sanità toscana e individuato i programmi per l’immediato futuro. “È la sfida per la prossima legislatura e siamo pronti a investire risorse importanti senza aggravi per i cittadini” hanno detto il presidente e l’assessore.
Gli investimenti della Regione
“È necessario arrivare ad un sistema sanitario che già nella dimensione ospedaliera ha performance di livello assoluto sul piano nazionale. Ma che occorre completare nella rete infrastrutturale di case di comunità, ospedali di comunità e presidi, in modo da riformare profondamente il sistema territoriale – ha spiegato il presidente – siamo avanti con i lavori e siamo tra le tre regioni italiane più virtuose rispetto ai tempi che il PNRR ha posto per la fine del 2026.”
Un programma ambizioso che richiede forti investimenti. “Ci manteniamo sulla linea – ha concluso – che vede aggiungere ai circa 7 miliardi e 600 milioni provenienti dal Fondo Sanitario Nazionale, dai 300 ai 500 provenienti dal nostro bilancio. E tutto questo senza ulteriori aggravi per i cittadini toscani”.
“Abbiamo iniziato dopo la pandemia a lavorare per rafforzare il modello di sanità territoriale toscano. Non partivamo da zero. C’era una storia di progettualità che si è sviluppata nel tempo ma che, dopo il 2020, ha avuto una forte accelerazione – ha precisato l’assessore al diritto alla salute – sono 70 le case di comunità e 16 gli ospedali di comunità che rispettano gli standard nazionali definiti da Agenas, 800 i posti letto di cure intermedie complessivi. Le 37 centrali operative territoriali sono già in funzione e hanno trattato e accompagnato in percorsi assistenziali circa 90 mila pazienti negli ultimi mesi.”
70 case di comunità, assistenza domiciliare e psicologo di base
Centrali operative territoriali. Sono 37, una per ogni zona distretto. Nell’ultimo anno sono state gestite 96mila transizioni e 89mila pazienti.
Sono 70 le case di comunità già attive e gradualmente si sta portando avanti un lavoro di conversione delle strutture esistenti (case della salute, poliambulatori, sedi di distretti), ai quali si aggiungeranno le strutture finanziate con il PNRR, così da estendere ulteriormente la copertura territoriale dei servizi.
Per quanto riguarda i 16 ospedali di comunità mettono a disposizione in totale 800 posti letto di cure intermedie.
Inoltre in Toscana l’11,92% degli anziani con più di 65anni è seguito a casa dai servizi di assistenza domiciliare. Con tre anni di anticipo è già stato superato il target previsto dalla Missione 6 del PNRR “‘Casa come primo luogo di cura (ADI)” che prevede, entro il 2026, la presa incarico di 800mila nuovi pazienti over 65, ossia il 10% della popolazione italiana di età superiore ai 65 anni. Risultato confermato anche dal Nuovo Sistema di Garanzia.
La Toscana, prima regione in Italia, a settembre 2024 ha attivato la sperimentazione dello psicologo di base e attualmente sono oltre 750 gli utenti presi in carico in tutto il territorio. È partita in 8 sedi poi estesa a 20: dopo Firenze, Orbetello, San Giovanni Valdarno, Querceto e Siena, si sono aggiunte Abbadia San Salvatore, Arezzo, Calenzano, Capannori, Carrara, Empoli, Greve in Chianti, Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, San Marcello Piteglio, Vernio.
Cure palliative: Toscana ai vertici nazionali
Per quanto riguarda le cure palliative la Toscana ai vertici nazionali secondo l’ultimo report di Agenas. Il piano regionale è stato considerato completo ed esaustivo e la Toscana ha già raggiunto, con tre anni di anticipo, i target previsti dal PNRR. Le unità di cure palliative attive sul territorio sono salite da 26 a 30 e le persone assistite sono state 11.154, con un aumento del 7,3%. Sono aumentati i posti letto disponibili in hospice, arrivando complessivamente a 206 (+21) in tutta la Toscana. In parallelo, sono cresciuti anche i pazienti accolti: 4.167 nel 2024, quasi il 10% in più rispetto all’anno precedente.
Inoltre la Toscana ha stanziato ulteriori 7,7 milioni di euro per il potenziamento dei servizi. Dall’attivazione al 26 agosto sono state gestite 674mila chiamate, con un tempo di attesa medio inferiore ad 1 minuto, generando 717mila prestazioni totali.