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Cortili delle scuole come laboratori per combattere il cambiamento climatico: la sfida verde dell’Universtà di Firenze

Il progetto si chiama  Re-Act Schools e utilizza questi spazi per sperimentare e promuovere soluzioni tecnologiche innovative per migliorare la qualità della vita nelle città e prevenire effetti metereologici drastici

Albero - © ON-Photography Germany

La lotta al cambiamento climatico si combatte anche nei cortili delle scuole. È l’obiettivo del progetto Re-Act Schools, coordinato dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze che punta a trasformare i cortili scolastici in spazi verdi, capaci di offrire protezione dal clima estremo, migliorare la qualità della vita urbana e promuovere benessere, salute e sostenibilità.

I cortili scolastici rappresentano infatti “risorse preziose che offrono opportunità uniche per sperimentare e promuovere soluzioni basate sulla natura e l’utilizzo di materiali e soluzioni tecnologiche innovative, capaci di ridurre le temperature superficiali e prevenire il rischio di inondazioni”, spiega la professoressa Rosa Romano, responsabile scientifico del progetto.”L’aumento delle temperature che causano sempre più spesso fenomeni come l’isola di calore urbana, così come le piogge intense che possono sfociare in inondazioni, incidono notevolmente sulla sicurezza e il comfort dei cittadini dell’area mediterranea, determinando effetti negativi sulla loro salute e sulla qualità del loro stile di vita. – aggiunge la docente – Re-Act Schools affronta queste sfide trasformando i cortili scolastici in laboratori di sperimentazione dove testare nuove soluzioni tecnologiche capaci di mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico e prevenire i rischi ad esso connessi”.

Il gruppo di lavoro Re-act school

Il progetto va ben oltre l’incrementare la vegetazione presente. La progettazione dei cortili scolastici scelti come casi studio utilizzerà strumenti avanzati, come le simulazioni microclimatiche e i modelli digitali, per analizzare e monitorare l’impatto reale delle trasformazioni proposte. “Oltre all’intervento fisico sugli spazi scolastici – aggiunge Romano – Re-Act Schools prevede una fase di trasferimento e sviluppo delle conoscenze tra il settore scientifico e quello della pianificazione e gestione micro-urbana per definire e testare un modello progettuale replicabile in futuro anche in altri contesti climatici. Questo approccio include lo sviluppo e l’approfondimento di conoscenze inerenti alle strategie per mitigare lo stress termico, ottimizzare l’uso dell’acqua, favorire la biodiversità e coinvolgere attivamente studenti e cittadini nella cura e nella fruizione degli spazi urbani rigenerati”.

A fine progetto, le esperienze e le conoscenze acquisite verranno raccolte in un piano d’azione pensato per supportare le Pubbliche Amministrazioni nella trasformazione sostenibile non solo dei cortili scolastici, ma anche di altre tipologie di spazi pubblici.Re-Act Schools è un progetto finanziato dall’Unione Europea, attraverso la mission Green Living Area del programma Interreg EUROMED, e porterà avanti le proprie attività fino al 2027. Due gli istitui di ricerca coinvolti: l’Università di Firenze e il Cyprus Institute, cinque enti pubblici (la Provincia di Lucca, il Dipartimento di VAR, la Municipalità di Matarò, la Municipalità di Split e lo School of Board di Nicosia) e un’agenzia di sviluppo territoriale,  Varna Economic Development Agency.

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