È stato sviluppato un nuovo dispositivo medico per il trattamento della sepsi, grazie alla sperimentazione condotta nel laboratorio diretto dal professor Alessandro Pini presso il Dipartimento di Biotecnologie Mediche dell’Università di Siena.
La sepsi è una patologia causata da un’infezione, che può evolvere in una grave infiammazione sistemica e, nei casi più critici, risultare fatale. Si stima che questa condizione sia responsabile di milioni di decessi ogni anno nel mondo.
Il nuovo dispositivo sfrutta le proprietà chimico-fisiche di una molecola isolata all’Università di Siena; questa è stata poi incorporata chimicamente in una cartuccia biocompatibile studiata per la purificazione del sangue.
Come spiega il professor Alessandro Pini: “Il dispositivo è uno strumento utilizzabile nelle unità di terapia intensiva su pazienti sottoposti a circolazione extracorporea in cui tale cartuccia viene applicata per la rimozione dal sangue di batteri e di tossine batteriche che innescano la sepsi e, contemporaneamente, anche di mediatori dell’infiammazione che, venendo prodotti in modo eccessivo a causa della presenza degli agenti infettivi, portano allo shock settico e alla morte”.
Il lavoro di costruzione e caratterizzazione in vitro ed ex vivo del prototipo di tale dispositivo medico è stato pubblicato sulla rivista internazionale Communications Medicine. Primo autore dell’articolo è il dottor Giovanni Cappello, assegnista di ricerca dell’Università di Siena su fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il lavoro è frutto di una ricerca iniziata circa 5 anni fa attraverso la collaborazione tra Università di Siena, il Laboratorio di Patologia Clinica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Senese, e di aziende private interessate allo sviluppo di tale dispositivo medico.
Spiega il professor Alessandro Pini: “Tale lavoro si inserisce nell’ambito della ‘Ricerca Traslazionale’, una disciplina che comprende tutte quelle attività che vanno dagli studi di identificazione e caratterizzazione di molecole e/o di procedure laboratoristiche fino ad arrivare all’utilizzo nell’uomo. Un settore che sempre più spesso attrae finanziamenti ed investitori alla ricerca di nuovi farmaci e procedure mediche in campo terapeutico e diagnostico”.
Nei prossimi mesi tale dispositivo sarà sperimentato nell’uomo per una definitiva caratterizzazione clinica e possibile commercializzazione.
