Attualità /

Arezzo presenta il nuovo stadio: un’arena sostenibile e urbana per la città del futuro

Svelato il progetto definitivo di riqualificazione dello stadio “Città di Arezzo”: sarà il primo in Italia realizzato secondo la nuova Legge Stadi, con autosufficienza energetica, spazi pubblici e una visione civica oltre il calcio

Il nuovo stadio “Città di Arezzo” non sarà solo un impianto sportivo, ma un tassello urbano che ridisegna il rapporto tra calcio e città. Presentato ufficialmente nella Sala del Consiglio comunale, il progetto definitivo segna una svolta nazionale: è infatti il primo in Italia a nascere secondo la nuova Legge Stadi, applicando i più recenti standard in materia di sicurezza, sostenibilità e inclusione.

Alla presentazione erano presenti il sindaco Alessandro Ghinelli, l’assessore allo sport Federico Scapecchi, il presidente della S.S. Arezzo Guglielmo Manzo, il presidente della Lega Pro Matteo Marani e l’architetto Carlo Antonio Fayer, coordinatore del gruppo di progettazione formato da M28 Studio, SPSK Studio e SPERI S.p.A.

Un progetto che unisce tradizione e visione urbana

L’intervento, frutto di un lavoro congiunto tra amministrazione comunale, società sportiva e professionisti, nasce dal confronto continuo con la città e i suoi tifosi. L’obiettivo è duplice: preservare l’identità amaranto e, allo stesso tempo, creare uno spazio contemporaneo, aperto e accessibile.

Il progetto prevede l’eliminazione della pista di atletica e l’avvicinamento del campo alle tribune, per restituire ai tifosi un’esperienza immersiva e intensa, in linea con le moderne arene europee. Le nuove curve e la tribuna est ridisegneranno completamente la percezione dello stadio, che manterrà e riqualificherà l’attuale tribuna ovest.

Sostenibilità e autosufficienza energetica

Il futuro “Città di Arezzo” sarà anche un modello di sostenibilità. La copertura ospiterà un impianto fotovoltaico da 1,3 MW, capace di garantire autosufficienza energetica e ridurre drasticamente le emissioni. Il progetto include la creazione di una Comunità Energetica Rinnovabile, con benefici diretti per i cittadini e per il territorio, e un sistema di raccolta e riuso delle acque piovane.

Grande attenzione anche alla qualità ambientale e al paesaggio urbano: nuove piantumazioni e soluzioni di mitigazione contribuiranno a ridurre la CO₂ e a migliorare il microclima del quartiere. L’intervento risponde ai Criteri Ambientali Minimi e ai protocolli internazionali LEED ed Envision.

Progetto dello stadio di Arezzo

Uno stadio vissuto tutto l’anno

Non solo partite e tifosi: lo stadio si apre alla città come spazio civico e multifunzionale. Il progetto prevede una nuova piazza pubblica, percorsi ciclopedonali, spazi verdi e aree per il tempo libero.

Saranno realizzati ristoranti e una food hall aperti tutto l’anno, skybox e aree hospitality per aziende e partner, ma anche ambienti destinati a eventi culturali, sociali e aziendali. Un’infrastruttura viva e accessibile, capace di generare economia e comunità, in linea con una concezione europea dello sport come parte integrante della vita urbana.

Il nuovo stadio sarà la casa dell’Arezzo e dei suoi tifosi, ma anche un luogo vivo e integrato nella città, capace di generare relazioni, cultura e nuove opportunità economiche”, ha commentato il sindaco Alessandro Ghinelli, ringraziando gli uffici comunali per il lavoro di coordinamento tecnico e amministrativo.

Continuità sportiva e tempi certi

Il cantiere, articolato in quattro fasi, durerà circa cinque anni. I lavori partiranno nel marzo 2026 e termineranno nel 2030, garantendo comunque la piena fruibilità dello stadio durante tutto il periodo.

Il presidente della S.S. Arezzo, Guglielmo Manzo, ha sottolineato la portata strategica dell’intervento: “Dotare l’Arezzo di un impianto moderno e funzionale è una scelta fondamentale per il futuro del club e della città. Sarà un simbolo di crescita e identità, un progetto sostenibile che rafforzerà le basi della società”.

Il valore identitario dello stadio

Anche per il presidente della Lega Pro Matteo Marani, l’opera rappresenta un segnale importante per il calcio italiano: “Gli stadi sono ormai una necessità per la sostenibilità economica dei club. Apprezzo la scelta di mantenere l’impianto nel cuore della città: lo stadio è un luogo identitario, un punto di incontro della comunità”.

Un concetto ripreso dall’architetto Carlo Antonio Fayer, che ha voluto sottolineare il metodo partecipativo adottato nel percorso di progettazione: “Questo stadio nasce insieme ai suoi tifosi, attraverso un dialogo reale e continuo. Ogni scelta è stata pensata a partire dall’esperienza di chi lo vivrà, dentro e fuori le partite. Sarà aperto tutto l’anno, luogo di sport ma anche di cultura e socialità: una piazza contemporanea che restituisce energia alla città”.

 

I più popolari su intoscana
intoscana
Privacy Overview

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.