Piccoli comuni, grandi visioni. In Lunigiana, territorio antico e fragile al tempo stesso, Filattiera e Mulazzo hanno scelto di guardare avanti affidandosi alla rigenerazione urbana come strumento per contrastare lo spopolamento, rafforzare i servizi e restituire funzioni ai borghi storici. È il cuore della nuova puntata di Orizzonti, il format di intoscana.it dedicato alla rigenerazione urbana, il viaggio dedicato ai territori toscani che stanno reinventando il proprio futuro attraverso progetti di rinascita sociale e urbana.
Filattiera: la vecchia scuola diventa Casa della Cultura e della Salute
Nel borgo medievale di Filattiera, l’ex edificio scolastico degli anni Cinquanta si prepara a tornare a nuova vita. Un luogo che ha segnato generazioni di bambini e che oggi cambia funzione senza perdere la propria identità.
La sindaca Annalisa Folloni, davanti alla palazzina affacciata sulla piazza principale, racconta l’origine dell’intervento: “Quando è uscito il bando della Regione Toscana, abbiamo pensato subito a questo immobile. Qui c’erano le scuole elementari e medie fino al 1965: un luogo che ha custodito la nostra memoria e che oggi tornerà a essere un presidio per la comunità“.
Con un investimento di 300mila euro, di cui 240mila finanziati dalla Regione Toscana e 60mila di compartecipazione comunale, nascono due poli complementari: al primo piano gli studi medici, facilmente raggiungibili da anziani e residenti del centro storico; al secondo la Casa della Cultura, che ospiterà biblioteca, sala polifunzionale per ragazzi, pro loco e la storica banda musicale di Filattiera, attiva dal 1875. Un intervento che punta a riportare servizi nel cuore del borgo e a generare nuova vitalità sociale, anche grazie all’arrivo di utenti dai comuni vicini.

Mulazzo: dal rudere all’hub culturale, il nuovo volto del borgo
Pochi chilometri più a nord, Mulazzo affronta un’altra sfida: ricostruire un edificio crollato quasi interamente e trasformarlo in una nuova porta d’accesso al paese. Un rudere donato al Comune dalla famiglia Valeri, divenuto oggi il simbolo di un percorso di riscatto iniziato dopo l’alluvione del 2011.
Il sindaco Claudio Novoa lo definisce “un vero progetto di rigenerazione urbana, nato dal desiderio di ridare anima al borgo medievale e di costruire una comunità che si riappropria dei propri spazi“.
Con un investimento complessivo di 750mila euro, di cui 600mila finanziati dalla Regione Toscana, l’edificio sarà un hub culturale polivalente: spazi per le associazioni, sale per incontri e creatività, ambienti dedicati alla convivialità e alla valorizzazione delle tradizioni locali, oltre a una sede dell’Enoteca della Banca del Vino.
“Rigenerare significa ridare linfa alle relazioni sociali oltre che economiche – spiega Novoa –. Vogliamo creare le condizioni perché i giovani possano immaginare qui il proprio futuro“.