Torna sulle scene del Maggio Musicale Fiorentino una fra le più amate opere del repertorio italiano: La bohème, il capolavoro di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, ispirato al romanzo di Henri Murger Scènes de la vie de bohème.
Firmata dalla regia di Bruno Ravella, l’allestimento trova Rodolfo, Mimì, Marcello, Musetta e gli altri protagonisti nella Parigi della fine del XIX secolo.
L’Opera, uno dei titoli più amati dal pubblico, racconta con delicatezza e verità la giovinezza, l’amore e la precarietà dell’esistenza, intrecciando lirismo e quotidianità in una partitura che non smette di commuovere.
La Bohème: un capolavoro senza tempo
Composta tra il 1893 e il 1895 La Bohème è forse l’opera che meglio incarna il genio teatrale di Puccini.
Al centro, l’amore fragile e luminoso tra Rodolfo e Mimì, circondato dalla vitalità di Marcello, Musetta, Schaunard e Colline. Puccini costruisce un affresco intimo e universale, in cui la poesia dei sentimenti convive con la durezza della vita, resa attraverso una scrittura musicale di straordinaria immediatezza.
Il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino accoglie La Bohème valorizzandone il carattere umano e narrativo. La messinscena restituisce l’atmosfera parigina con attenzione al dettaglio e al ritmo teatrale, alternando l’intimità della soffitta del primo e ultimo quadro alla vivacità corale del Quartiere Latino.
Sul piano musicale, l’Orchestra del Maggio accompagna il dramma con quella trasparenza e ricchezza timbrica che rendono inconfondibile il linguaggio pucciniano: dai celebri slanci melodici di Che gelida manina e Mi chiamano Mimì, fino alle pagine corali del secondo quadro e alla struggente semplicità dell’epilogo.
