Non saranno feste natalizie all’insegno del riposo per Paolo Ruffini. L’attore, regista e scrittore livornese, dopo aver ricevuto pochi giorni fa il premio come comunicatore toscano dell’anno dal Corecom, si prepara a un vero e proprio tour de force a teatro. Qualcosa come una ventina di date in due mesi solo in Toscana.
Da venerdì 26 dicembre (ore 16.45 e ore 20.45) al teatro Verdi di Firenze ha in agenda una lunga serie di spettacoli tra il capoluogo toscano, Montecatini, Livorno ed Empoli. Con tanto di tappa aggiunta in corsa il 25 maggio 2026 (ore 20.45) sempre al Verdi di Firenze.

Lo spettacolo campione d’incassi e di repliche è “Din Don Down. Alla ricerca di D(io)“: vede Paolo Ruffini in scena insieme agli attori della Compagnia Mayor Von Frinzius. Uno show che è stato accolto con grande calore dal pubblico e sembra destinato a superare il successo di “Up&Down” tra spregiudicata ironia e brillante improvvisazione.
“Din Don Down” riscrive le regole del politicamente corretto con uno spettacolo comico, senza regole, capace di ribaltare il concetto di “normale”. Paolo Ruffini si conferma autentico mattatore insieme alle incursioni degli attori con disabilità della Compagnia Mayor Von Frinzius, accompagnati dalle note di Claudia Campolongo al pianoforte.

Le infinite repliche di Din Don Down per la Toscana
Il calendario prevede dopo lo spettacolo di venerdì 26 dicembre a Firenze, due date rispettivamente lunedì 29 e martedì 30 dicembre (ore 21) a Montecatini, lo spettacolo del 31 dicembre (ore 22) sempre a Montecatini per il Capodanno e ancora due spettacoli il 1 gennaio a Montecatini (ore 16 e ore 21).
Dal 5 gennaio si torna al Verdi (ore 20.45), per la Befana il 6 gennaio saranno ben due le date a Firenze (ore 16.45 e ore 20.45) e ancora uno spettacolo serale il 7 gennaio (ore 20.45) sempre al Verdi. Il 20 e il 21 gennaio Ruffini sarà al Goldoni a Livorno (ore 21) e il 19 aprile (ore 17 ) al teatro Excelsior di Empoli.
Tra una data e l’altra di “Din Don Down” Ruffini porterà in scena anche il nuovo spettacolo di Vera Produzione “Il babysitter” ispirato dall’omonimo podcast, ormai un vero e proprio programma cult. L’attore livornese si esibirà il 2 gennaio (ore 16 e ore 21) a Montecatini e l’8 gennaio (ore 20.45) al teatro Verdi di Firenze. Lo spettacolo tornerà poi il 25 febbraio sempre al Verdi.

Il babysitter, direttamente dall’omonimo podcast
“Il babysitter” è ideato e interpretato da Paolo Ruffini, scritto con Andrea Delfino e diretto da Claudia Campolongo. Sul palco, tre giovanissimi talenti: Isabel Aversa, Leonardo Zambelli, Lorenzo Pedrazzi per trasformare un one-man show in un allegro slalom tra giochi, favole e momenti di poesia.
Uno spettacolo che si rivolge a tutta la famiglia e invita il pubblico a riscoprire, attraverso lo sguardo dei bambini, il valore dell’immaginazione, dell’amore e dell’umanità. A firmare l’accompagnamento musicale dal vivo è Claudia Campolongo, al pianoforte.

Io sono perfetto, il nuovo libro dal 13 gennaio
Il 13 gennaio 2026 esce invece nelle librerie il nuovo romanzo “Io sono perfetto” scritto da Paolo Ruffini per La Nave di Teseo. È stato l’autore stesso, in occasione della consegna del premio ricevuto dal Corecom Toscana ad anticipare la trama del nuovo libro.
“È un libro che racconta l’ultima settimana elettorale di un candidato a presidente del consiglio con la sindrome di Down. Il libro si chiama ?Io sono perfetto’ ed è la candidatura di un politico anomalo perché ha dei cromosomi diversi da quelli che ho io e perché avendo la sindrome di Down ha questa confidenza con la felicità. Quando gli chiedono di scendere in campo lui dice: ma cosa fa un politico? Il fratello gemello, che però ha i cromosomi come me e che mi assomiglia un po’ non nella malavita, perché c’ha anche un passato malavitoso, ma a livello di scaltrezza e su certe cose è un po’ di Livorno come me gli dice che il politico è quello che rende felici, che aiuta a essere felici. Allora mi candido, risponde – spiega Ruffini-. Pensa che bel mondo potrebbe essere se davvero i politici avessero come ispirazione quello di rendere più felici i loro elettori. Ecco perché quel ragazzo down si candida ed ecco perché forse chissà in Italia ci sarebbe bisogno di una persona Down che vuole la nostra felicità e il nostro benessere. Sarebbe bello se ci fosse qualche politico che ogni tanto pronuncia la parola amore”.