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A 40 anni dal Progetto Etruschi Cortona ospita la mostra internazionale “Dalle raccolte cortonesi all’Olanda di Leida”

Fino al 15 marzo 2026 il MAEC di Cortona ospita una mostra che parte dalle radici settecentesche dell’Accademia Etrusca fino ad arrivare alle più recenti esperienze di valorizzazione del patrimonio

Il MAEC di Cortona ospita una mostra internazionale di grande valore storico e artistico che si propone come un viaggio nella storia culturale, archeologica e identitaria della città etrusca.

“Dalle raccolte cortonesi all’Olanda di Leida” mette in scena fino al 15 marzo 2026 reperti che rappresentano uno sguardo ampio e articolato che parte dalle radici settecentesche dell’Accademia Etrusca fino ad arrivare alle più recenti esperienze di valorizzazione del patrimonio.

La mostra segna i 40 anni da quello che fu definito nel 1985 “Anno degli Etruschi”, promosso dalla Regione Toscana e dal Ministero della Cultura, durante il quale venne realizzato il ‘Progetto Etruschi’.

Fu un punto di svolta nel modo di concepire l’archeologia, da conoscenza per pochi a patrimonio condiviso, da tutela passiva a promozione attiva e partecipata.

Nel percorso espositivo della mostra si inserisce la straordinaria restituzione temporanea di reperti etruschi della collezione cortonese Corazzi, oggi conservata al Rijksmuseum van Oudheden di Leida (“Museo statale delle Antichità”), che racconta una storia di scambi culturali tra Italia e Olanda e di collezionismo illuminato.

Una mostra che unisce passato e presente, Cortona e l’Europa, archeologia e innovazione, offrendo al pubblico l’occasione per riscoprire il valore universale del patrimonio culturale e rafforzare il legame tra comunità e territorio.

Eugenio Giani presidente della Regione Toscana ha dichiarato: “Nel 40esimo anniversario del Progetto Etruschi celebriamo un anno di straordinaria intensità culturale, segnato da iniziative che confermano la Toscana come terra capace di custodire e rinnovare il proprio patrimonio. Il ritorno a Cortona dei reperti Corazzi, grazie a una preziosa collaborazione internazionale, è un gesto dal forte valore simbolico: un ponte tra Toscana ed Europa che rinnova antichi scambi e arricchisce la nostra identità. Con il progetto Etruschi 85/25 continuiamo questo cammino, investendo nei linguaggi digitali per rendere il patrimonio etrusco sempre più accessibile, condiviso e vivo nelle nostre comunità, soprattutto per le nuove generazioni”.

Luigi Donati Lucumone dell’Accademia Etrusca di Cortona ha aggiunto: “Dopo molti anni, riprende quindi la tradizione ormai consolidata da parte del Maec di stringere relazioni con i maggiori istituti museali internazionali nei quali sono presenti testimonianze provenienti dal nostro territorio. Compito fondamentale dell’evento espositivo sarà quello di dimostrare come il “Progetto” del 1985 sia stato capace di generare una serie di iniziative di straordinario valore, ricorrendo anche all’ausilio delle nuove tecnologie utili alla fruizione di un patrimonio di particolare valore. Alla mostra si accompagna un catalogo che intende illustrare le varie sezioni in cui essa è articolata”.

Le cinque sezioni della mostra

Si comincia con la saletta Tommasi e “Il Progetto Etruschi – 1985”, l’anno in cui la tutela del patrimonio si trasformò in un processo partecipato.

Si prosegue nella sala dei Mappamondi con “L’interesse per l’archeologia (1727–1826)”, dove nasce l’Accademia Etrusca e prende forma la riscoperta delle origini. 

Il viaggio continua nel salone Mediceo con la terza sezione: “L’Olanda e la collezione etrusca al Rijksmuseum van Oudheden di Leida”, un racconto europeo del collezionismo tra XVII e XIX secolo. Qui i reperti provenienti dal museo olandese dialogano con la storia culturale di un intero continente.

Sempre nel salone Mediceo si incontra la quarta sezione, dedicata alla “Valorizzazione del patrimonio culturale nazionale” dal 1826 a oggi: dalle grandi scoperte archeologiche del territorio cortonese alle collaborazioni più recenti, molte delle quali nate proprio grazie all’eredità del Progetto Etruschi.

La quinta e ultima sezione conduce nella sala del Tempietto Ginori, dove “L’influenza degli etruschi sul contemporaneo” prende forma attraverso opere come il Giano di Gino Severini e la storica Collezione delle Statuette Ginori, realizzata durante il Progetto Etruschi del 1985.

La mostra si inserisce nella tradizione di importanti iniziative espositive promosse a livello internazionale dall’Accademia Etrusca e dal MAEC, riaffermando l’ impegno nella diffusione della conoscenza e nella tutela dell’identità culturale del territorio.

Informazioni sull’evento:

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