“La vita di Rodolfo Siviero, tra il Rinascimento e De Chirico” è il titolo della mostra che sarà allestita fino al 26 ottobre in due sedi: presso il Teatro Marchionneschi di Guardistallo, a pochi metri da dove Siviero nacque, e presso il centro espositivo del “comune vecchio” di Bibbona.
L’esposizione ha lo scopo di far conoscere la vita dello storico e collezionista Rodolfo Siviero, raccontati attraverso la sua collezione di dipinti e sculture, tra cui spiccano opere di De Chirico, Pignotti, Liberi, Van Bloemen, Domenico di Zanobi, Manzù, Moschi e Quinto Martini.
“La collezione Siviero, oggi di proprietà regionale, si mette in viaggio e diviene veicolo di condivisione e coesione – ha spiegato il presidente della Regione Eugenio Giani – per dare valore al concetto della “Toscana diffusa”, così come definito dalla legge n. 11/2025, cioè alla valorizzazione di quei tesori e di quelle peculiarità che rendono unico e prezioso ogni angolo della nostra regione. In Toscana storia, arte e cultura sono distribuite capillarmente e mettere in rete tutta questa ricchezza ne aumenta esponenzialmente il valore”.
Il presidente ha inoltre sottolineato che questa mostra offre una possibilità esclusiva per osservare una parte della “raccolta Siviero” al momento non visibile visto che la Casa museo del ministro è attualmente chiusa per lavori e riaprirò al termine del 2026. “Non vi era modo migliore – ha detto – di ricordare la figura e l’opera di Siviero che coinvolgere il territorio dove ebbe i natali, con la collaborazione dei Comuni di Guardistallo e Bibbona”.

Rodolfo Siviero: una vita dedicata all’arte
Il luogo dove Rodolfo Siviero nacque il 24 dicembre 1911, diviene così un primissimo tassello per narrare la storia della sua vita. Inizia così un percorso che potrà offrire altre occasioni di approfondimento culturale su quel periodo e sulle vicende, così particolari e a tratti enigmatiche, che riguardano il recupero delle opere d’arte nel secondo dopoguerra.
Rodolfo Siviero (Guardistallo 1911- Firenze 1983) fu Ministro plenipotenziario e capo della “Delegazione per il recupero delle opere d’arte” nel secondo dopoguerra.
Ebbe il merito di far tornare in Italia moltissimi capolavori, grazie ad una instancabile azione diplomatica e di intelligence. Le tavolette raffiguranti Ercole del Pollaiolo agli Uffizi, la Danae di Tiziano al Museo di Capodimonte, oppure il Discobolo Lancellotti al Museo nazionale romano, sono solamente tre delle centinaia di oggetti d’arte che oggi si possono ammirare nei musei italiani grazie alle attività di Siviero.
La “Casa Museo Rodolfo Siviero”, posta sul lungarno Serristori a Firenze, è divenuta proprietà della Regione Toscana nel 1983 per desiderio testamentario di Siviero, il quale lasciò l’edificio e la raccolta di opere d’arte alla Regione.
Attualmente la casa museo è oggetto di profondi lavori di ristrutturazione e di riordino delle collezioni.
