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Abbadia San Salvatore candida le Fiaccole a patrimonio dell’Unesco

La documentazione con foto, video e dichiarazioni di sostegno inviata a Parigi: parte l’iter ufficiale per inserire la tradizione tra le eccellenze del patrimonio immateriale dell’umanità

- © Itaca freelance

Abbadia San Salvatore ha invitato la candidatura ufficiale per il riconoscimento delle Fiaccole a patrimonio dell’Unesco. Si avvia così l’iter per l’inserimento nell’elenco del patrimonio immateriale dell’umanità. La foto del sindaco, emozionato, con la busta gialla diretta a Parigi ha fatto il giro del web. L’amministrazione badenga chiede di inserire la manifestazione più rappresentativa del territorio tra i siti Unesco.

La documentazione inviata a Parigi si compone di video, foto, attestati di sostegno di Regione, Provincia. Tante le lettere spontanee. L’obiettivo è di raccontare e presentare la millenaria tradizione badenga che caratterizza il periodo natalizio.

Abbadia San Salvatore, i supporter

Tra gli attestati di supporto per Abbadia San Salvatore quelli del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e il presidente della Provincia Silvio Franceschelli. Figurano in elenco i consiglieri regionali Anna Paris, Elena Rosignoli e Stefano Scaramelli, il vescovo di Chiusi Montepulciano Pienza Stefano Manetti e l’unione dei Comuni Amiata Grossetana e Amiata Valdorcia.

Tanti i cittadini badenghi e gli amici di Abbadia città delle Fiaccole che hanno firmato la petizione a corredo della domanda.

Lavorare a questo progetto – commenta il sindaco di Abbadia San Salvatore, Fabrizio Tondiè stato un modo per crescere come comunità e sentirsi ancora più responsabili di questa tradizione. Arrivare a presentare le nostre “Fiaccole” all’Unesco è un risultato prestigioso per tutti noi badenghi che siamo sempre più consapevoli dell’immenso valore di questa manifestazione”.

Ora la parola passa alla commissione dell’Unesco: entro qualche mese dovrà dare una prima risposta. E in ogni caso il percorso intrapreso ha acceso nuova luce su una delle feste del fuoco più belle, sentite e partecipate della Toscana e dell’Italia.

I nove siti Unesco in Toscana

Montecatini Terme

Ad oggi la Toscana può contare su nove siti Unesco. La scorsa estate è arrivato il riconoscimento a Montecatini come città delle terme. In elenco figurano i centri storici di Firenze e Siena, Pienza, San Gimignano, la Valdorcia, i giardini e le ville medicee, Piazza del Duomo di Pisa e il Parco nazionale delle foreste casentinesi con le sue faggete vetuste.

Ora la candidatura delle Fiaccole di Abbadia San Salvatore e di pari passo il paesaggio del Chianti Classico. Due proposte che, se accolte, andrebbero a qualificare la presenza della Toscana tra i siti Unesco.

E’ di pochi giorni fa la missione a Oslo della Toscana, grazie all’Ambasciata italiana in Norvegia, per raccontare il patrimonio Unesco attraverso un viaggio del gusto. Quattro incontri dedicati alla stampa, tour operator, imprenditori, diplomatici e player economici. Di rilievo il ruolo di “Vetrina Toscana”, il progetto regionale sul turismo enogastronomico.

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