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Addio a Mario Ulivi e Ennio Bazzichi, superstiti della strage di Sant’Anna di Stazzema

In una settimana sono scomparsi due sopravvissuti alla barbarie nazifascista, che all’epoca erano bambini

Ennio Bazzichi con il presidente Mattarella durante la sua visita a Sant’Anna

Nel giro di quattro giorni, da domenica 14 a giovedì 18 settembre, l’Associazione Martiri di Sant’Anna di Stazzema ha perso due superstiti della strage nazifascista del 12 agosto 1944, che all’epoca erano soltanto bambini. Si tratta di Mario Ulivi, che si è spento a 86 anni, e Ennio Bazzichini, tra i sette fondatori dell’Associazione Martiri.

Mario Ulivi, salvato a 5 anni dalla medaglia d’oro al merito civile Milena Bernabò

Mario Ulivi aveva 5 anni il 12 agosto del 1944 e in quel crimine di guerra, dove furono uccise 560 persone, perse la madre e la sorella Lidia di 18 anni in uno degli episodi più noti del borgo, quello in località Vaccareccia. Uomo taciturno, ma sempre vicino e presente nel sostenere le attività dell’Associazione Martiri, in particolare modo il presidente Enrico Pieri, e ne è stato il portavoce per diversi anni durante le visite degli studenti versiliesi al campo di Mauthausen. 

Una pattuglia di soldati della “Reichsführer-SS” giunse nel borgo della Vaccareccia attorno alle ore 7 del 12 agosto 1944, iniziando a setacciare le abitazioni e concentrare gli abitanti in due stalle attigue. Dopo pochi minuti le mitragliatrici fecero fuoco sugli innocenti e vennero gettate all’interno diverse bombe a mano. I morti furono 40, forse 50: i loro corpi dati alle fiamme utilizzando paglia e fieno. 

In una delle due stalle quattro bambini riuscirono miracolosamente a sopravvivere, messi in salvo dalla più grande di loro, la sedicenne Milena Barnabò, a cui in seguito è stata conferita la Medaglia d’oro al merito civile. Tra di loro c’era Mario Ulivi, il più piccolo, insieme a Lina Antonucci (9 anni) e Mauro Pieri (12 anni). Allo scoppio delle bombe, si ritrovarono sul fondo della stalla: appoggiando un pezzo di tavola al muro, salirono su una mangiatoia fino al piano superiore della stalla per poi fuggire dal tetto.

Ennio Bazzichi, tra i fondatori dell’Associazione Martiri di Sant’Anna

Ennio Bazzichi invece aveva solo 3 anni e scampò alla strage perché nella borgata di case dove viveva, in località Sennari, non ci furono vittime. La sua famiglia si salvò ma rimasero senza casa perché le abitazioni vennero date alle fiamme. In seguito, sempre piccolo, si trasferì nel borgo accanto, Case di Berna. La famiglia era molto povera, tanto da non avere niente da mangiare. Nella vita poi è riuscito a riscattarsi diventando un impresario edile molto conosciuto e stimato in Versilia e venne anche nominato dopo anni di esperienze e successi lavorativi Cavaliere della Repubblica. Non dimenticò mai Sant’Anna ed è stato uno dei fondatori dell’Associazione Martiri di Sant’Anna.

“Non abbiamo ancora smesso di piangere Mario – commentano dall’Associazione Martiri di Sant’Anna di Stazzema – che già un altro bambino del 12 agosto ci lascia. Ha chiuso gli occhi al mondo Ennio Bazzichi, uno dei sette soci fondatori della nostra associazione. Da sempre convinto che la memoria fosse intrinsecamente legata alla vita del paese dove, per anni, ha speso competenze ed energia”.

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