L’elezione di Robert Francis Prevost a sommo pontefice con il nome di Leone XIV, scelto per onorare il predecessore Leone XIII, al secolo Vincenzo Gioacchino Pecci, ha riacceso l’interesse sul papa che durante il pontificato di oltre 25 anni dal 1878 al 1903 fu un pastore amato e aperto alle innovazioni tecnologiche del futuro tanto da accettare di farsi riprendere nei primi filmati cinematografici di un papa e facendo registrare perfino la sua voce su un fonografo.
Leone XIII fu il primo grande papa della modernità e, dopo il lungo pontificato di Pio IX, condusse la Chiesa di nuovo a farsi interprete dei problemi più gravi della società e in particolare dell’impatto della rivoluzione industriale sulle persone e sulle famiglie rinnovando la dottrina sociale della Chiesa.

In mostra a Marlia i cimeli di papa Leone III
Villa Reale di Marlia, in provincia di Lucca, riaccende i riflettori sui preziosi beni culturali conservati nella Palazzina dell’Orologio tra cui ci sono anche i cimeli appartenuti proprio a Leone XIII, illustre esponente della famiglia Pecci penultimi proprietari del complesso monumentale e museale di Villa Reale di Marlia.
Per volontà della pronipote del papa, la contessa Mimì, Anna Laetitia Pecci, vesti, paramenti liturgici, carteggi, e libri di Leone XIII furono portati a Marlia ordinati e conservati con grande cura durante il secolo scorso.
Nel percorso museale della Palazzina dell’Orologio è possibile ammirare guanti, talari, mozzette, zucchetti, abiti corali, mantelli, stole, calzari e i mitici saturni (cappelli a tesa larga rossi) del papa della Rerum Novarum.
E poi altri oggetti personali fortemente vissuti come, occhiali, lenti, calamai e penne. Ci sono poi ritratti ufficiali, busti, le lettere e manoscritti autografi completati da quella che fu la grande biblioteca del pontefice.
Villa Reale di Marlia è aperta tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso alle 16.30) per informazioni e biglietti: www.villarealedimarlia.it
