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UE, António Costa a Firenze: “La pace senza difesa è un’illusione”. Mazzeo: “Istituzioni locali ponte tra l’Europa e i territori”

Il presidente del Consiglio Europeo in visita alla Badia Fiesolana sede dell’Istituto Universitario Europeo ha ribadito nel suo intervento la necessità di investire nella difesa come deterrente per nuove guerre: “Non possiamo essere ingenui”

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“Pace e sicurezza in Europa in un contesto di turbolenze globali” è il titolo della giornata che si è tenuta giovedì 8 maggio alla Badia Fiesolana di Firenze sede dell’Istituto Universitario Europeo, in occasione della commemorazione dell’80° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale.

Tra gli interventi più attesi quello del presidente del Consiglio europeo Antonio Costa che ha ribadito il sostegno dell’Europa all’Ucraina per una pace giusta, completa e duratura. Il presidente ha ricordato l’esempio del sindaco fiorentino Giorgio La Pira che credeva che le città, in quanto microcosmi dell’umanità, avessero il potenziale per colmare le divisioni e promuovere la pace.

“Oltre a sostenere l’Ucraina, – ha aggiunto Costadobbiamo costruire una vera difesa europea. Soprattutto nel mondo di oggi, la pace senza difesa è un’illusione. Nel mondo di oggi, dobbiamo essere in grado di difenderci e di scoraggiare adeguatamente future aggressioni in Europa. Nel mondo di oggi, l’autonomia strategica non è un rifiuto delle alleanze, ma un rafforzamento della responsabilità. Dal 2022, la spesa per la difesa dell’Ue è aumentata di oltre il 30%. È un dato significativo. Ma dobbiamo andare oltre, e andare insieme. La scorsa settimana, dodici Stati membri hanno fatto un passo avanti esprimendo il loro interesse ad attivare la clausola di scarto nazionale nell’ambito del Patto di stabilità e crescita, al fine di avere più spazio di bilancio per investire nella difesa. Questo migliorerà gli acquisti congiunti, le capacità europee e la concentrazione sui sistemi critici: difesa aerea, guerra elettronica, munizioni”, ha sottolineato. Costruire l’Europa della speranza significa oggi difendere e rafforzare i nostri valori comuni: la democrazia, la pace, la libertà, la solidarietà. Significa affrontare le sfide della sicurezza non chiudendoci in noi stessi, ma lavorando insieme, rafforzando la coesione interna, costruendo alleanze esterne solide, investendo nella protezione delle persone e dei territori”.

Hanno partecipato alla giornata all’istituto europeo anche la presidente del Comitato delle Regioni dell’Unione Europea Kata Tüttő, la sindaca di Firenze Sara Funaro, la presidente della Commissione Cultura Cristina Giachi e il presidente del Consiglio Regionale della Toscana Antonio Mazzeo che ha ribadito l’importanza dell’impegno civile per la pace, la cooperazione e la solidarietà tra i popoli.

“Viviamo un momento storico che non esito a definire cruciale, nel quale la coesione europea viene messa alla prova ogni giorno”, ha detto Mazzeo. Le istituzioni locali e regionali hanno “una responsabilità fondamentale: essere un ponte tra l’Europa e i territori, trasformare le grandi strategie europee in risposte concrete per le persone, garantire che nessuno resti indietro, che nessuna area, nessuna comunità, nessun cittadino si senta escluso o dimenticato”. La Toscana “è pronta a fare la sua parte, come sempre, con una visione aperta, profondamente europea. Vogliamo unire innovazione e tradizione, protezione e crescita, sicurezza e diritti. Continuare a costruire reti di collaborazione tra Regioni, tra enti locali, tra istituzioni e comunità, perché solo attraverso il dialogo e il lavoro comune possiamo trovare soluzioni durature ed efficaci”. A margine dell’incontro, Mazzeo ha avanzato la proposta di istituire “un servizio civile europeo della memoria, per fare in modo che tutti i diciottenni europei abbiano la possibilità di visitare i luoghi della memoria in tutta Europa, da Sant’Anna di Stazzema ad Auschwitz.

Successivamente il presidente Antonio Costa ha visitato lo stabilimento Leonardo a Campi Bisenzio, specializzato in tecnologie che, attraversando diversi settori come l’elettronica per la difesa, la cybersecurity e lo spazio, contribuiscono alla sicurezza a 360 gradi.

“Leonardo è una delle aziende più innovative in Europa. Ed è molto importante avere dei ‘campioni’ europei con Leonardo. Questo vuol dire essere più autonomi ma anche essere più integrati nella supply chain grazie ad una presenza in differenti paesi, in diverse regioni. Questa è l’unica maniera per essere realmente europei. Oltre allo spazio e al cyberspazio, Leonardo è anche un fornitore importante di elicotteri e velivoli, e abbiamo bisogno anche di aerei ed elicotteri per difenderci e per combattere quando qualcuno ci attacca. L’Europa – ha dichiarato Costa – ha due priorità: competitività e sicurezza, e sono interconnesse tra loro. Abbiamo bisogno di aumentare la nostra sicurezza e di aumentare la nostra competitività, e per fare questo Leonardo è un ottimo esempio, un’azienda che investe in innovazione, e che produce tecnologia in maniera duale. E’ questo è molto importante per aumentare la produttività in agricoltura, ma anche per difenderci da attacchi missilistici, o guidare precisamente un missile su un bersaglio evitando danni collaterali. Investire in difesa è anche investire nella nostra economia, in innovazione e in lavoro di qualità. Leonardo non è l’unico esempio in Europa ma certamente è uno dei migliori”.

“Le industrie della difesa, come dimostra il buon esempio di Leonardo, gioca un ruolo importante in questo settore. – ha aggiunto Costa –  Quando investiamo nella nostra difesa, stiamo investendo nella deterrenza, stiamo investendo per evitare nuove guerre. Noi, come Unione Europea, siamo un progetto di pace. Non siamo una minaccia per nessuno. Ma non possiamo essere ingenui. Sappiamo che ci sono delle minacce e dobbiamo difenderci da esse. Dobbiamo dissuadere il rischio di nuove guerre. Per questo è fondamentale rafforzare le capacità della nostra industria della difesa”. Secondo Costa “è normale che ci sia dibattito su questi temi, è la democrazia”, ma “per decenni, abbiamo creduto che dopo la Seconda Guerra Mondiale non ci sarebbero mai più stati conflitti in Europa. Oggi dovrebbe essere il giorno della pace. Ma purtroppo, non possiamo celebrare la pace in un periodo di pace, perché la Russia ha portato nuovamente la guerra nel nostro continente con l’invasione dell’Ucraina. Dobbiamo quindi comprendere che, se vogliamo evitare nuove guerre, dobbiamo garantire la deterrenza. E l’unico modo per garantire la deterrenza è investire in difesa”.

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