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Economia, risultati positivi per la Toscana Nord-Ovest ma ancora lontani dai livelli pre pandemia

Presentato lo studio realizzato dalla Camera di commercio Toscana Nord-Ovest sulla salute delle economia della Toscana Nord-Ovest: bene turismo, agricoltura ed edilizia, tiene anche l’artigianato ma diminuiscono le imprese. Industria ancora in affanno

Artigiano - © Franscesca Lotti

La pandemia da Covid-19, lo scoppio della guerra in Ucraina, l’aumento dei costi energetici e delle materie prime, l’impennata dell’inflazione, il blocco di alcune filiere di approvvigionamento. Cinque fattori che insieme hanno rappresentato “la tempesta perfetta” per l’economia del territorio.

Possiamo ritenerci contenti nonostante alcune difficoltà in certi settori, alla luce della situazione nazionale ancora incerta“, questo il commento di Valter Tamburini, presidente della Camera di commercio della Toscana Nord-Ovest commentando gli esiti del rapporto intermedio sull’economia delle province di Lucca Massa-Carrara e Pisa elaborato dall’Istituto di Studi e Ricerche (ISR), azienda speciale della Camera di Commercio, che analizza gli andamenti dei più importanti indicatori e dei settori più significativi delle economie delle province della Toscana Nord-Ovest la cui ricchezza prodotta, complessivamente, è cresciuta del 2,9 per cento, tornando quasi ai livelli pre pandemia e, stime alla mano, il 2023 non sarà l’anno che riporterà l’economia delle tre province ai livelli del 2019 .

A Livello regionale, la crescita del valore aggiunto della Toscana viene segnalata da Prometeia nel 2022 al +3,2 per cento .

Questo invece il dettaglio delle province al centro del rapporto: la provincia di Massa-Carrara ha messo a segno una crescita della ricchezza prodotta del 3,9 per cento, Lucca al +3,7 per cento mentre Pisa ha faticato di più, con un +1,9 per cento.

L’export traina i territori

Anche nell’anno appena concluso, un contributo decisivo alla crescita viene dalle esportazioni: nei primi 9 mesi i dati Istat provvisori segnalano che sono aumentate nelle tre province dell’area del +14% (in Toscana del +11%), recuperando oltre 1 miliardo di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente . Gli andamenti sono però differenziati: Lucca +19,7%, Pisa +22,3%. Note negative provengono invece da Massa-Carrara che registra una flessione dell’8,4% a causa del ciclo produttivo pluriennale di una importante impresa della meccanica.

Risulta invece in calo l’export di navi e imbarcazioni a Lucca (-8%, pur mantenendosi su valori storicamente molto elevati), i macchinari a Massa-Carrara (macchine generali -20%, altre macchine -39%) e a Pisa (macchine generali -3%) .

I distretti produttivi

Tra i distretti produttivi più importanti dell’area, in crescita troviamo a Lucca quello cartario (pasta-carta +89%, articoli di carta e cartone +52%) e dei metalli (+28%), a Massa-Carrara quello lapideo (lapideo lavorato +22%, grezzo +2%), e a Pisa le due-tre ruote (+19%), la concia (+17%), la chimica (+66%) e la farmaceutica che ha raddoppiato i valori dell’anno precedente.

Bene il turismo, anche grazie alla ripartenza dei voli

La Piana di Lucca ha visto quasi raddoppiare le presenze dell’anno precedente (fonte istat) diventando anche l’unico ambito turistico della Toscana Nord-Ovest capace di superare i livelli del 2019 (+2,3%). A seguire, in termini di crescita, alcune destinazioni collinari e montane (cui tuttavia resta ancora da recuperare oltre il 10% delle presenze sul 2019), tra queste le Terre di Valdelsa e dell’Etruria Volterrana (+35%), la Garfagnana (+32%) e, un po’ più in basso, la Lunigiana (+4,5%).

Ad una certa distanza, in termini di incremento, si posizionano quelle destinazioni per lo più costiere che hanno già recuperato nel 2021 i livelli prossimi a quelli pre-pandemici e che dunque nel 2022 sono cresciute in misura molto più ridotta: Versilia (+16%), Riviera Apuana (+1%) e Costa degli Etruschi (+1%).

Il turismo è ovunque il settore che aiuta le economie locale, in questo caso un contributo fondamentale è dato anche alle ripartenze dei voli. Con il 2022 l’aeroporto Galileo Galilei di Pisa è tornato sugli standard di una decina di anni fa e ha superato l’annualità 2021 di ben 1 milione di passeggeri . Gliene mancano circa 900 mila per raggiungere il target del 2019.

Record storico per il porto apuano

Nell’ambito del trasporto merci, da segnalare che nel 2022 il porto apuano ha movimentato ben 5,5 milioni di tonnellate di merce (+60%), di cui 1,8 milioni in import (+30%) e 3,7 milioni in export (+81%). Si tratta di un traguardo mai raggiunto nella storia dello scalo marinello, visto che non si era mai andati oltre i 3,5 milioni, toccati proprio nel 2021.

L’andamento dei vari settori produttivi

In generale tutte e tre le provincie registrano lo stesso tasso di crescita imprenditoriale (+0,5%). Aumentano le imprese di costruzioni ( spinta dovuta anche dai bonus governativi e dai primi effetti del PNRR) mentre è in contrazione il commercio sul quale gravano enormemente le difficoltà delle famiglie e quindi il loro ridotto potere d’acquisto.

Per quanto riguarda l’artigianato locale si registra una sostanziale stabilità ma va ricordato che tra il 2011 e il 2021 hanno chiuso circa 1 impresa su 6, in termini assoluti sono state perse 5.500 imprese. I dati più negativi si sono registrati a Lucca: -22%, a causa della flessione delle costruzioni e manifatturiero .

Bene l’agricoltura: nel 2022 il valore aggiunto del settore primario è cresciuto del +1,5% rispetto all’anno precedente, con punte del +7,5% a Massa-Carrara e del +6,4% a Lucca, mentre a Pisa si è registrato un calo del 2,3%.  Riguardo alle imprese, nel 2022 il settore ha sostanzialmente mantenuto i numeri di 12 mesi fa.

La domanda di lavoro

Sul fronte del mercato del lavoro, l’indagine sui fabbisogni occupazionali Excelsior segnala che le imprese dell’area hanno programmato nel 2022  assunzioni per quasi 81 mila lavoratori, 10 mila in più di quelli programmati nel 2021 ma con un mismatching tra domanda e offerta di lavoro sempre più accentuato: le difficoltà di reperimento hanno infatti riguardato il 41% delle potenziali assunzioni, contro il 33% dell’anno precedente.

 

L'economia delle province di Lucca Massa-Carrara e Pisa

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