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Firenze intitola un lungarno al pm antimafia Gabriele Chelazzi

Oggi la cerimonia di intitolazione. E Nardella ha annunciato: “Dedicheremo un luogo a un altro grande magistrato che ha dedicato la sua vita a combattere la mafia, Piero Vigna”

Gabriele Chelazzi ha svolto con grande competenza, con grande professionalità, con grande coraggio il suo lavoro di magistrato in momenti drammatici della vita del Paese, nei quali è stata messa in discussione la sicurezza, la stabilità delle istituzioni repubblicane”, così Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, ha ricordato Gabriele Chelazzi, il pubblico ministero che coordinò le indagini sulle autobombe del ’93-’94 (l’attentato a Maurizio Costanzo (a Roma), la strage di via dei Georgofili a Firenze e quella di via Palestro a Milano e le due di Roma, a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio al Velabro (oltre al fallito attentato allo stadio Olimpico del 31 gennaio 1994 e al collaboratore di giustizia Salvatore Contorno nell’aprile di quello stesso anno) alla cui memoria è stato un tratto di lungarno di Firenze .

La cerimonia di scopertura della targa si è svolta oggi, 28 aprile, alla presenza del procuratore nazionale antimafia, della presidente della Corte di Cassazione Margherita Cassano, del sindaco Dario Nardella e del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. Presenti anche i familiari e la moglie Caterina.

A Chelazzi è stato intitolato un tratto dei lungarni, a Varlungo, vicino a Ponte Paolo Borsellino e Ponte Giovanni Falcone: “Firenze è riconoscente per sempre a questo magistrato di grande rigore morale e professionale, profondo senso dello Stato e attaccamento alle istituzioni” , ha detto Nardella che poi ha annunciato la volontà di dedicare un’altra strada del capoluogo ad un altro uomo che ha dedicato la vita a combattere la mafia: Piero Vigna: “Penso che sia giusto in questa stessa parte della città dedicare un luogo a un altro grande magistrato che ha dedicato la sua vita a combattere la mafia, Piero Vigna, perché questo sia davvero il quartiere di quegli uomini che hanno portato in alto il senso dello Stato e hanno dimostrato come si possa con tenacia, dedizione, trasparenza, determinazione, combattere tutte le mafie”. Un’anticipazione che è stata accolta con grande favore dal procurato nazionale antimafia: “E’ una cosa bella, ed è una cosa che lega particolarmente il destino di queste due persone non solo al loro lavoro, ma anche a questa città, perché l’impegno che hanno messo per ricucire le ferite inferte alla vita democratica, alla vita civile di questa città, era dato anche dal loro amore per questa città”.

Chelazzi e Vigna, ha affermato Melillo: “Sono stati due protagonisti del contrasto della criminalità terroristica, e in quella fase hanno elaborato un metodo di lavoro fondato sulla conoscenza profonda dei fenomeni criminali, sull’attenzione certosina alla raccolta e alla valutazione della prova, sulla costante ricerca del consenso del giudice, sul ripudio di scorciatoie e metodi sbrigativi. Questo tipo di impegno ha fatto di loro, due figure di riferimento”.

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