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Grazie al Pnrr 450 milioni per la sanità toscana, Giani: “Una mini riforma”

Serviranno a potenziare i servizi territoriali, con un’iniezione pure di nuove tecnologie. Il ministro Speranza inizia da Firenze un tour dedicato ai nuovi investimenti

Il presidente Eugenio Giani e il ministro Roberto Speranza

Dall’Istituto degli innocenti di Firenze, tra le più antiche istituzioni italiane dedicate all’accoglienza, l’educazione e la tutela dei bambini il ministro alla salute Roberto Speranza ha deciso di iniziare da qui il suo tour sull’uso dei fondi Pnrr destinati alla sanità.

In tutto saranno disponibili oltre 15 miliardi di euro (più di venti con il fondo complementare), di cui 449,5 milioni per la Toscana per progetti da realizzare entro il 2026.

“Si tradurranno in una vera e propria riorganizzazione dei servizi, di fatto una mini riforma” spiega il presidente della Regione, Eugenio Giani. ”E questi interventi – aggiunge – si sommeranno e saranno in molti casi complementari ad altri finanziati con ulteriori fondi o risorse regionali”. Tre esempi su tutti di questo incrocio il nuovo ospedale di Livorno, rammenta il presidente, su cui la Regione investirà risorse proprie per 200 milioni, Cisanello a Pisa (150 milioni) o Le Scotte a Siena (con altri 40 milioni da ritagliare dal Pnrr). E poi c’è il programma di telemedicina “Connessi in buona compagnia”.

Come verranno usati i soldi del Pnrr

La dote di risorse europee e nazionali in arrivo in Toscana servirà a potenziare l’assistenza e la rete sanitaria territoriale (173,6 milioni).

In particolare saranno destinati alle case di comunità (104 milioni), evoluzione delle case della salute già da tempo qui tenute a battesimo e dove specialisti di più settori dovranno dialogare (85 interventi già programmati rispetto ad un obiettivo di 70).

Serviranno per gli ospedali di comunità (57 milioni) dove prestare cure intermedie – venticinque gli interventi: 10 nell’Asl Centro, 8 nella Nord Ovest e 7 nella Sud Est – e serviranno per le centrali operative (12,60 milioni), una per ogni attuale zona distretto con un’iniezione di nuova tecnologia.

Accanto alla sanità territoriale, da potenziare, c’è pure la scommessa sull’innovazione, la ricerca e la digitalizzazione: 268,7 milioni da investire in tutta la regione, per l’ammodernamento delle strutture e la sostituzione di attrezzature obsolete (67,6 milioni), per la digitalizzazione (82,4 milioni) e per l’adeguamento antisismico degli ospedali (118 milioni), con 45 interventi da realizzare su 16 presidi coinvolti.

E naturalmente c’è pure la formazione: 1,9 milioni con cui saranno finanziate 51 borse di studio di tre anni per medici di medicina generale e 5,3 milioni per corsi sulle infezioni ospedaliere che coinvolgeranno 19.488 operatori.

La scelta del ministro Speranza di avviare il proprio tour dalla Toscana non è casuale. “Qui – ha sottolineato – la sanità pubblica è sempre stata molto solida: un modello positivo di assistenza territoriale con le case della salute e un punto ancora oggi di eccellenza”.

“L’obiettivo fondamentale è trasformare la crisi che abbiamo avuto in questi anni in una opportunità di ripartenza e finalmente abbiamo le risorse che ci consentono di conseguire questo obiettivo. I venti miliardi del Pnrr e i 10 miliardi in più sul fondo nazionale sono strumenti fondamentali che ci possono far rilanciare la nostra sanità”.

Una grande rivoluzione culturale: non più un costo ma un investimento sulla qualità della vita, “per chiudere la stagione dei tagli ed aprire una grande nuova stagione di investimenti”. “Ma – ha detto Speranza – insieme alle risorse, che oggi ci sono, servono anche riforme e capacità di ascolto”.

 

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