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Intervista a Barbara Enrichi la ‘Selvaggia’ del film ‘Il ciclone’

L’attrice toscana che ha recitato in tanti film di Pieraccioni ospite di InToscana InCucina mercoledì 10 aprile

Barbara Enrichi

Barbara Enrichi classe 1961, nasce a Tavarnelle Val di Pesa, in provincia di Firenze. È attrice di cinema e teatro, ha vinto il prestigioso Premio David di Donatello per il film campione d’incassi “Il ciclone” di Leonardo Pieraccioni ed è stata candidata al Premio Nastro d’Argento per lo stesso ruolo, inoltre nel 2010 le è stato assegnato il Premio Sorelle Gramatica alla Carriera. Nonostante il grande successo sia arrivato con i ruoli comici, Barbara Enrichi è un’attrice molto apprezzata anche per le interpretazioni in ruoli drammatici, grazie alla sua esperienza maturata in teatro con Ugo Chiti. Ha interpretato molti film di successo tra i quali: “Benvenuti in casa Gori”, “I laureati”, “Il ciclone”, “Fuochi d’artificio”, “Albergo Roma”, “Il cielo cade”, “Ritorno a casa Gori” e tanti altri al fianco di attori di fama nazionale e internazionale, lavorando con registi di grande calibro come Alessandro Benvenuti, Francesco Nuti, Ugo Chiti, Andrea e Antonio Frazzi, Neri Parenti, Leonardo Pieraccioni, Giovanni Veronesi, Luigi Lo Cascio, Lorenzo Renzi per citarne alcuni. Da qualche anno Barbara si dedica anche all’insegnamento della recitazione cinematografica, mettendo a disposizione la propria esperienza alle giovani generazioni. Dal 2014 è docente di Direzione attori al Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano. Dal 23 maggio nel ruolo di ‘Elena’ tornerà nei cinema con “Forse è solo mal di mare” un film di Matteo Querci e Simona De Simone. Noi l’abbiamo incontrata durante la seconda puntata del format social ‘InToscana InCucina’ che si è tentuo mercoledì 10 aprile a Eataly a Firenze, ecco la nostra intervista.

Stasera è una serata tutta dedicata a ‘Il ciclone’, si può dire che con il personaggio di ‘Selvaggia’ sei esplosa!
Selvaggia è stata amatissima dal pubblico, ed è un personaggio particolare perché è una ragazza gay. A quei tempi nel 1997 non si parlava molto dell’omosessualità e io sono molto orgogliosa di aver interpretato questo ruolo perché mi sembra di aver dato un piccolissimo contributo per la causa gay.

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Come hai conosciuto Leonardo Pieraccioni?
Pieraccioni mi scelse per il film ‘I Laureati’, per fare la fidanzata di Ceccherini. Poi con Giovanni Veronesi scrissero il personaggio di Selvaggia proprio su di me, o almeno questo è quello che mi hanno sempre detto. Buffa, simpatica, atipica, fa parte di una famiglia contadina, è innamorata della farmacista, ma poi con l’arrivo delle ballerine spagnole la sua vita si sconvolge perché cambia il suo modo di vedere la coppia.

Hai avuto una lunga esperienza a teatro con il grande Ugo Chiti, cosa ti ha lasciato questa esperienza?
L’esperienza a teatro è stata proprio la mia formazione, Ugo Chiti lo considero il mio maestro, ho imparato tutto da lui. Con lui ho fatto tre laboratori poi abbiamo formato la compagnia Arca Azzurra. In seguito mi notò Alessandro Benvenuti e mi fece fare il ruolo di Cinzia in ‘Benvenuti in casa Gori’ la mia carriera cinematografica è iniziata da lì.

Fra poco, a fine maggio, uscirà il film ‘Forse è solo mal di mare’ in cui ancora una volta interpreti un personaggi particolare, una donna divisa a metà tra i suoi sogni e i suoi doveri.
È la sorella di Francesco il protagonista, che si è ritirato nell’isola di Linosa perché ha incontrato la donna della sua vita interpretata da Maria Grazia Cucinotta. Il mio personaggio è rimasto a Prato, con il papà, e non vede l’ora che il fratello torni a casa per riprendere la sua vita normale. Diciamo che Elena è rimasta chiusa nel suo ‘piccolo mondo antico’.

Com’è stato girate sull’isola?
È stata un’avventura bellissima però anche molto dura perché è uno scoglio in mezzo al mare con vento fortissimo e mare mosso che a volte bloccano il traghetto. Siamo andati un po’ in emergenza, l’isola ci ha messi un po’ alla prova. Sul set del film ho fatto anche la coach per gli attori. Li ho aiutati a preparare il personaggio sotto le direttive della regia. L’actor coach è una figura che sta prendendo piede adesso in Italia, in America invece esiste già da tantissimo tempo. È di supporto alla regia, non è troppo invasiva ma aiuta gli attori.

C’è un sogno che non hai ancora realizzato?
Tanto tempo fa ho scritto un libro che si chiama ‘In fondo alla passione’, è un atto unico per il teatro, mi piacerebbe che venisse rappresentato, vorrei metterlo in scena come regista. Tra l’altro parla di amore e cucina.

Ecco proprio a proposito di cucina, qual è il tuo piatto preferito della tradizione toscana?
È una domanda difficile perché la cucina toscana è piena di tanti ottimi piatti. Io sono un’amante dei prodotti locali, un po’ perché me l’ha insegnato mio padre, un po’ perché mia mamma è cuoca. Non ho un piatto preferito ma ho una cucina preferita che è quella toscana e allo stesso tempo sono un’amante delle cucine di tutto il mondo. Io assaggio tutto e apprezzo la diversità, ho un palato curioso.

Rivedi la puntata di InToscana InCucina del 10 aprile:

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