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Le immortali icone pop di Andy Warhol in mostra al PALP di Pontedera

Fino al 20 marzo 2022 sono esposte oltre 140 opere che raccontano la storia del più pungente interprete della società di massa, testimone delle icone del suo tempo

Al PALP Palazzo Pretorio di Pontedera fino al 20 marzo 2022 sono esposte oltre 140 opere che raccontano la storia del più pungente interprete della società di massa, testimone variopinto delle icone del suo tempo: Andy Warhol. 

Artista tra i più influenti protagonisti del XX secolo, narratore della società di massa e folgorante sociologo dell’America degli anni ’60, Andy Warhol è stato capace di trasformare in arte i feticci dell’immaginario collettivo americano, anticipando l’instaurarsi del potere dei mass media.

Fotografo, regista, designer e illustratore, padre della Pop Art, è riuscito a trasformare in icone la Coca Cola, Elvis Presley, la Campbell’s Soup, Liz Taylor e Marilyn Monroe, il biglietto del dollaro e Jackie Kennedy.

Campbell’s Soup

La mostra

La mostra a Pontedera organizzata in cinque sezioni, approfondisce i diversi aspetti di Andy Warhol. Il percorso espositivo permette di scoprire la vita di questo straordinario personaggio partendo dai suoi primi lavori fino a quelli della fine degli anni Ottanta.

Andy Warhol era un bambino riservato e sempre solo, che passava il tempo a collezionare le fotografie dei grandi divi di Hollywood che trova sui giornali: Humphrey Bogart, Cary Grant, Clark Gable… Sono questi i compagni di gioco di Andy, che a causa di una malattia della pelle viene preso di mira dai compagni ed è per questo che sviluppa una vera e propria idolatria nei confronti della madre.

Da molto lontano dunque, arriva la fissazione di Warhol per le celebrità e questa sezione tratterà questo aspetto fondamentale, che andrà dai miti di Warhol fino ai frequentatori più celebri della Factory, ecco un altro aspetto rivoluzionario, Warhol diventa il primo artista/impresa e uno dei più pagati di sempre.

Nel 1962  inizia a usare la serigrafia e crea la serie di Campbell’s Soup, minestre in scatola che dagli scaffali dei supermercati, Warhol trasformava in opere costosissime. Ecco il cortocircuito: l’oggetto che viene esaltato in quanto fulcro della contemporaneità. Warhol in realtà non fa nient’altro che attualizzare il concetto di natura morta.

Andy Warhol. ICONS! parte dai quadri più celebri dell’artista americano fino ad arrivare alle sperimentazioni più audaci come il ritratto al leader cinese Mao. Un’altra intuizione folle e visionaria, usare le icone della politica alla stregua delle dive di Hollywood e questo succederà anche con altri soggetti (Kennedy, per esempio).

Dopo un viaggio a Napoli nel 1975 realizza il celebre Vesuvio e comincia ad avvicinarsi alla questione ambientale, alla forza della natura. Non ci può essere opera d’arte più grande che l’azione di preservare la Terra. Ecologista ante litteram nel 1983 realizza una serie che rappresenta animali in via d’estinzione.

Anche le collaborazioni con il mondo della musica sono moltissime: una su tutte, basti citare il fatto che divenne il manager dei Velvet Underground, e realizzò anche la celebre copertina con una banana sbucciabile, il cui interno è rosa e lasciamo che ognuno possa immaginare da sé a cosa possa fare riferimento questa particolare scelta cromatica. Anche questa sezione della mostra sarà ricca: copertine di dischi, memorabilia, oggetti e ritratti dei tanti musicisti che popolano il mondo di Warhol.

 

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