Cultura /

Rivoluzione agli Uffizi: aperte 14 sale con opere mai viste e un sistema anticode

Riapre dopo il lockdown il museo fiorentino con tantissime novità, tornano visibili anche gli autoritratti che erano conservati nel Corridoio Vasariano

Le gallerie degli Uffizi riaprono dopo i tanti giorni di chiusura a causa dell’emergenza sanitaria nazionale e lo fanno in grande stile. Questa non è infatti una “banale” riapertura ma l’occasione per inaugurare un imponente progetto di riallestimento del museo fiorentino. Complessivamente la Galleria cresce di oltre duemila metri quadrati, quasi un nuovo museo nel museo.

Il direttore Eike Schmidt ha dichiarato:  “Questa riapertura sorprenderà il pubblico con una serie di capolavori finora mai visti ed altri ben noti, ma mostrati in modo da riscoprirli nel loro significato più profondo”.

Le nuove sale

Sono state inaugurate ben 13 nuove sale in cui sono state collocate 129 opere alcune della quali mai viste prima. Protagonista la pittura fiorentina ma soprattutto le scuole extra toscane del Cinquencento tra cui quella emiliana e romana. In mostra i capolavori di Daniele da Volterra, Rosso Fiorentino, Bartolomeo Passerotti, e tanti altri maestri, mai esposti in maniera permanente al pubblico ma adesso presenti nelle gallerie, insieme ad Andrea del Sarto, Parmigianino, Pontormo, Sebastiano del Piombo.

Sulla parete di fondo di un sala raccolta e profonda una nuova collocazione rende giustizia a un capolavoro indiscusso del Manierismo emiliano la celebre Madonna dal collo lungo di Parmigianino, che adesso appare come in un canocchiale prospettico che attrae l’osservatore.

Madonna dal collo lungo, Parmigianino

Nuove acquisizioni

Sono esposti per la prima volta alcuni recentissimi acquisti degli Uffizi, i dipinti di Daniele da Volterra seguace di Michelangelo raffiguranti la Sacra Famiglia con Santa Barbara e l’Elia nel deserto, quest’ultimo celebrato dalla rinomata rivista inglese di settore Apollo, tra le “Acquisitions of the Year” nel 2018. 

Un altro acquisto prestigioso viene esposto per la prima volta, nelle sale dedicate all’arte emiliana: è la tela raffigurante Omero e l’enigma dei pidocchi di Bartolomeo Passerotti, pesarese attivo a Bologna, eseguito per il fiorentino Giovanni Battista Deti.

Da segnalare anche una novità sensazionale: il San Giovanni Battista di Rosso Fiorentino, uno dei capiscuola del manierismo a Firenze (e Oltralpe), parte del lascito del professor Carlo Del Bravo, donato agli Uffizi nel luglio 2020.

San Giovanni Battista, Rosso Fiorentino (donazione Carlo Del Bravo)

Tornano gli autoritratti

Inaugurata oggi anche una quattordicesima nuova sala che costituisce uno speciale “assaggio” e anticipazione degli spazi che presto accoglieranno gli autoritratti degli artisti che prima si trovavano nel Corridoio Vasariano.

In mostra quelli di Sofonisba Anguissola, di Ludovico Cardi detto il Cigoli, del Bernini, di Carlo Dolci. E anche  autoritratti di artisti più recenti tra cui Angelica Kauffmann, Marc Chagall, Renato Guttuso, Adriana Pincherle, Yayoi Kusama, Tesfaye Urgessa.

Nuovo sistema di accesso al museo

Ma le novità non sono finite qui con la riapertura cambia il sistema di accesso al museo per rendere le code più veloci e più fluide. Al piano terreno ora si fa il biglietto e si entra dalla parte del complesso vasariano più vicina all’Arno nell’ala di Levante.

A pianterreno nell’ala di Ponente sorgerà anche un nuovo guardaroba per i gruppi e per i turisti con valige ingombranti. Ci saranno anche un nuovo grande bookshop con uno spazio dedicato ai bambini e 18 nuovi bagni per rendere la visita al museo sempre più semplice.

I più popolari su intoscana