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A Pietrasanta sono arrivate le giraffe dell’artista e creativo milanese Sandro Gorra

Sandro Gorra è uno dei più noti creativi nel mondo dell’advertising, di estrazione art, ideatore di slogan fra i più famosi. A Pietrasanta porta 42 opere e 120 disegni e bozzetti

Nelle vie, nelle piazze, nelle chiese e nei luoghi d’arte di Pietrasanta arriva la mostra diffusa “Sandro Gorra. L’arte dell’attimo” a cura di Gianluca Marziani.

Lo storico capoluogo della Versilia, città del marmo e della scultura nota a livello internazionale, accoglie quarantadue opere tra lavori pittorici, illustrazioni e grandi sculture, oltre a più di centoventi disegni, studi preparatori e bozzetti presentati in sei grandi collage dell’artista, creativo e art director milanese, che dell’ironia intrecciata alla poesia ha fatto la sua cifra stilistica.

“L’Arte di Sandro Gorra va vissuta. Noi, spettatori di Pietrasantaha dichiarato il Sindaco Alberto Stefano Giovannetti –, siamo visitatori privilegiati, perché nello splendido scenario della nostra Città siamo accompagnati da guide speciali, giraffe anomale, un po’ distratte, che continuano a perdere le loro macchie. Ogni macchia persa ha un significato, come il segno del Maestro Gorra, come le sue parole, precise e contenute, straordinariamente efficaci. L’Artista questa volta ha “osato” realizzare sculture mai viste prima, perlopiù presso i laboratori dei nostri abili artigiani, che lo hanno coadiuvato e supportato in questo meraviglioso viaggio in materiali e dimensioni mai prima esplorati”.

La mostra

Il percorso espositivo si snoda in diversi luoghi chiave del centro storico della città di Pietrasanta: da Piazza del Duomo a Piazza Carducci, fino alla Chiesa e alle sale del Chiostro di Sant’Agostino, per giungere poi in via del Marzocco alla galleria Laura Tartarelli Contemporary Art.

La mostra arriva fino al mare, lambendo il Pontile di Marina di Pietrasanta con l’opera Cubo Pardalis, un metro cubo di acciaio inox e corten, concepito site-specific e appositamente collocato in prossimità della fontana in Piazza Leonetto Amadei.

Girando per la città sarà acile imbattersi nelle iconiche giraffe nude a cui volano via le macchie, segno distintivo della poetica di Gorra, come la monumentale e ammiccante scultura “Il segno”, in resina che svetta sul sagrato di Sant’Agostino con la sua stazza di cinque metri di altezza per un peso di oltre tre quintali.

Per incontrare poi, ad esempio, in Piazza Duomo la giraffa adulta intenta a coprire di macchie il suo piccolo nella nuovissima scultura “Grande Max” in marmo Bianco Altissimo proveniente dalle cave del territorio.

Le macchie caratterizzano anche il massiccio “Alvaro” uomo giraffa, essere metamorfico di quattro quintali ben piantato in Piazza Carducci, metafora dell’uomo che tende alla scalata sociale ma che, minacciato costantemente dalla caduta, da un momento all’altro può perdere il suo segno distintivo e restare senza protezione, nudo appunto. Così come i maestosi animali maculati, altezzosi, fieri, eppure sul filo dell’estinzione.

Per le sale del complesso di Sant’Agostino si trovano gli uomini fiammifero della piccola scultura “Teste calde” del 2020, metafora dell’ansia da conquista che oscura gli animi e infuoca le passioni; oppure “Victoria” acquerello del 2021 che mostra come solo il successo possa tenere a galla sul mare di ansie di chi “sta sotto”; e ancora le “Moka Ridens” tridimensionali caffettiere in resina, metallo e ceramica che puntano tutto sul sorriso per dimostrare quanto sappiano essere brillanti.

Sandro Gorra ha definito la sua arte “Daily Art”,parlando del momento creativo che avviene ogni giorno in noi per conquistare qualcosa di ambito. Perché del resto, è solito affermare Gorra, la cosa più creativa siamo noi. 

Tutte le opere in mostra creano un racconto, uno spaccato dell’umanità che si guarda allo specchio. Si ritrovano e si collegano come le case di un quartiere apparentemente disarticolato, quasi a rivelare il pensiero che sta dietro l’uscio di ciascuno. “Uno slalom speciale con curve strette, sorrisi sgarbati o ben ordinati, che parlano con ironie diverse, lega le opere tra loro”, sottolinea Sandro Gorra, “come pezzi di stoffa di un grande patchwork che prende per il bavero gli attimi”.

I materiali e le eccellenze del made in Tuscany

I materiali delle opere di Sandro Gorra sono un viaggio che va dalla Toscana all’Emilia-Romagna. Dal marmo Bianco Altissimo delle Cervaiole all’acciaio inox e al corten lavorato nei sapienti laboratori del modenese, per passare al ferro, al bronzo e alla resina modellata da Gorra, coadiuvato da abili mani artigiane della Versilia.

La scultura Grande Max in marmo Bianco Altissimo , alta oltre due metri e dal peso di quattro tonnellate, nasce grazie alla collaborazione tra l’azienda Henraux e l’artista, che per la prima volta ha scelto per una sua opera il marmo delle Apuane, storicamente sinonimo stesso di scultura. Il risultato è un’opera monumentale luminosa, simbolo di purezza, che ritrae una giraffa adulta donare le proprie macchie al suo cucciolo rannicchiato, in segno di protezione e passaggio generazionale.

Nei laboratori della Fonderia Artistica Versiliese è stata invece creata la Ballerina in bronzo patinato, grazie all’antico e paziente procedimento della cera persa: si parte da un modello realizzato dall’artista, il quale interviene poi anche nelle varie fasi del processo di lavorazione, apportando i ritocchi necessari fino alla patinatura.

L’artista Sandro Gorra

Sandro Gorra (Milano, 1944) è uno dei più noti creativi nel mondo dell’advertising, di estrazione art, ideatore di slogan fra i più famosi. Con un Master in Global Communication alla New York University è fra i più giovani Creative Director della sua generazione e collabora con le maggiori agenzie italiane in task force internazionali tra Milano e Londra.

Ha creato campagne per l’Italia e l’estero per Fiat, Chanel, Colgate, Macallan, Mars, Pepsi, Panasonic, Peugeot, Toshiba, di cui ne illustra personalmente molte e per le quali ottiene premi e riconoscimenti. Ha fondato agenzie dapprima in partnership con i gruppi francesi Havas e Publicis, in cui ha lavorato alle grandi campagne internazionali di Telecom pluripremiate in Francia, Olanda e Germania, poi si è unito a ServicePlan, gruppo tedesco fra i più grandi in Europa, per cui ha creato e disegnato anche l’attuale sede milanese.

Ha girato film pubblicitari con volti noti dello spettacolo e del jet set internazionale, come Renato Pozzetto, Teo Teocoli, Brad Pitt, lavori con registi del calibro di Tarsem, i fratelli Taviani, Jean Paul Goude, Ferzan Ozpetek, Luca Miniero, Paolo Genovese, e con fotografi di caratura quali Oliviero Toscani, Giuseppe Pino, Gian Paolo Barbieri, Patrick De Marchellier, Marco Glaviano, Chris Broadbent.

Dal 2015 Gorra si dedica alla sua Daily Art, “l’arte dell’attimo”: dipinti, illustrazioni e sculture dove poesia e ironia sono il tratto fondante.

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