Cultura /SCAVI ARCHEOLOGICI

Straordinaria scoperta a San Casciano dei Bagni: dal fango un santuario romano

Dopo gli scavi del 2020 è emerso nell’area del “Bagno Grande” un santuario romano di età imperiale che contiene gli altari dedicati a divinità femminili: Iside, Fortuna Primigenia, uno ad Apollo e una statua di Igea

Sono stati presentati alla stampa i risultati delle indagini della campagna di scavi archeologici – eseguiti nell’estate del 2020 – nel sito dell’area del “Bagno Grande” di San Casciano dei Bagni, i quali hanno portato alla luce uno spettacolare santuario romano risalente all’età imperiale. Le campagne di scavi hanno visto protagonista la Soprintendenza di Siena, Arezzo e Grosseto in collaborazione con un team internazionale proveniente dalle università di Pisa, Siena, Sassari, Cipro e Dublino.

Gli altari dedicati a Apollo, Iside, Fortuna e Igea

Dopo una prima straordinaria scoperta nell’agosto del 2020 nell’area archeologica denominata “Bagno Grande” di un altare dedicato al dio Apollo, ne sono seguite altre nei mesi di settembre e ottobre 2020.

Pur con le difficoltà estreme di uno scavo immersi nell’acqua calda e con le ristrettezze imposte dal protocollo di contrasto della pandemia del COVID-19, il team del “Roman Baths Project” ha visto riapparire in un orto abbandonato a pochi metri dalle polle pubbliche ancora oggi in uso, le vestigia del un santuario romano intatto, il cui carattere sacro era suggellato da altari dedicati agli dei a Fortuna Primigenia, a Iside oltre che ad Apollo, e una statua in marmo raffigurante Igea, che i giovani archeologi hanno toccato prima ancora di veder emergere con chiarezza dal fango caldo.

Emanuele Mariotti e Jacopo Tabolli

In pochi mesi di scavo è infatti emersa con chiarezza la funzione del luogo di culto. Gli studiosi hanno capito che l’impianto monumentale del santuario è riconducibile ad età augustea al di sopra di un luogo sacro in epoca etrusca almeno durante l’Ellenismo. In età augustea il santuario assume la forma di un edificio con copertura a compluvio su un bacino centrale circolare, poggiante su quattro colonne tuscaniche, e con propileo di ingresso a sud delimitato da due colonne a base attica. A seguito di un drammatico incendio avvenuto probabilmente alla metà del I secolo d.C., tra età flavia ed età traianea l’edificio fu ricostruito e ampliato.

Verso la fine del II secolo d.C. tre altari in travertino con dediche anche a Fortuna Primigenia e ad Iside sono deposti nel cuore del santuario, sul bordo della vasca della sorgente calda, che sgorga a 42°. Un universo di divinità che se associate ad Apollo, Esculapio e ad Igea forma un variopinto quadro del sacro di questo santuario. Un Bagno ‘Grande’ appunto perchè in un solo luogo accoglieva tante e diverse divinità.

Come doveva apparire il santuario

Agnese Carletti, Sindaca del Comune di San Casciano dei Bagni ha dichiarato “Dopo anni di studi, indagini non invasive, redazione di carte archeologiche e paesaggistiche dell’area, nell’agosto 2020 l’emozionante rinvenimento dell’altare dedicato ad Apollo proprio l’ultimo giorno della campagna di scavo, nonostante fosse in corso la più grande emergenza sanitaria dell’ultimo secolo, ha aperto le porte di una nuova era per San Casciano e tutta l’area circostante. I rinvenimenti successivi, tra settembre e ottobre scorsi, non hanno fatto altro che dimostrare che quello che stiamo compiendo è qualcosa di unico e straordinario: stiamo realmente riportando ad un nuovo splendore un antico santuario all’interno delle terme romane, quelle che nei secoli hanno reso grande San Casciano dei Bagni e che ora ci offrono una nuova possibilità di crescita, culturale prima di tutto, ma non solo. Tutto ciò è motivo di grande orgoglio. Ed è motivo di orgoglio anche l’essere riusciti a farlo in breve tempo, perché la consapevolezza che ci guida in questa impresa è quella che la ricchezza archeologica non dovrà solo essere scoperta e studiata ma resa fruibile. La speranza è che tutto questo entusiasmante percorso venga sempre più apprezzato e compreso in modo tale da proseguire con i lavori di scavo come una grande squadra composta, come è stato fino ad ora, da istituzioni e cittadini che lavorano insieme per un obiettivo comune.”

Le Stanze Cassianensi

Il 24 aprile sarà inaugurato il nuovo percorso espositivo alle “Stanze Cassianensi”, in Piazza della Repubblica che ospiterà i nuovi ritrovamenti. L’11 aprile si terrà anche la Lectio magistralis ‘Nell’acqua sacra del Bagno Grande’, alle ore 12.00 direttamente dal “Bagno Grande” (Via della Fontaccia) e in modalità streaming. Inoltre i risultati delle campagne di scavi sono pubblicati nel volume “Il Santuario Ritrovato. Nuovi Scavi e Ricerche al Bagno Grande di San Casciano dei Bagni”, a cura di Emanuele Mariotti e Jacopo Tabolli, e pubblicato da Sillabe.

Il direttore degli scavi Emanuele Mariotti ha dichiarato: “L’idea che guarda alla riscoperta delle antiche terme sancascianesi viene da lontano e ha visto, nel corso degli ultimi 10 anni, l’alternarsi di varie iniziative. Dal 2018 il progetto si è strutturato e ha definito i propri obiettivi archeologici, storici, paesaggistici e topografici. L’area del Bagno Grande è diventata il centro di attività multidisciplinari volte all’indagine non invasiva del terreno e all’individuazione di possibili aree di scavo che potessero dare concretezza alla tradizione di grandi ritrovamenti di cui sono piene le pagine degli storici locali fin dal XVI secolo. In questo senso si è fatto largo uso delle più moderne ed efficaci tecnologie di remote sensing, come la geofisica di ultima generazione e sensori speciali montati su drone.

Nel 2020 è stata individuata una promettente area di scavo, attigua alle vasche moderne. Lo scavo è stato anche l’occasione per una intensa attività formativa volta a studenti e specializzandi, mirata non solo alle tecniche di indagine del terreno, ma anche alla documentazione delle evidenze archeologiche, primo passo per una successiva valorizzazione e conservazione. A questo va aggiunto il continuo confronto con gli studiosi che hanno accettato di prendere parte alla pubblicazione, confronto che ha permesso lo studio proficuo dei materiali rinvenuti, oltre a essere un ulteriore elemento formativo di altissima qualità. Gli eccezionali manufatti strappati al fango e le strutture monumentali messe in luce sono ritrovamenti fortunati, di per sé, molto rari, ma non casuali: essi sono il frutto del costante lavoro svolto nella ricerca e nello studio del territorio. Nel pieno accordo tra le istituzioni coinvolte, si è dunque realizzata quella sintesi tra tutela e ricerca che sarà il vero motore dei prossimi anni.”

Lo scavo archeologico è in concessione al Comune di San Casciano dei Bagni da parte della Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ed è stato concepito fin da subito come una collaborazione di ricerca e tutela tra il Comune e la Soprintendenza di Siena, Grosseto e Arezzo. La Direzione dello Scavo è affidata ad Emanuele Mariotti, archeologo professionista esperto di topografia e geofisica applicata all’archeologia e il Coordinamento del Comitato Scientifico è di Jacopo Tabolli, funzionario della Soprintendenza e docente a contratto dell’Università per Stranieri di Siena. Il Comitato Scientifico coinvolge anche Stefano Camporeale (Università di Siena), Paraskevi Christodoulou (University of Cyprus), Hazel Dodge (Trinity College Dublin) e Lisa Rosselli (Università di Pisa).

Statua di Igea

 

 

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