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Tobia Pescia e Luigi Formicola raccontano in televisione la vita ‘segreta’ dei Medici

A novembre su SkyArte andrà in onda ‘L’ultima dei Medici’ la serie tv in 14 puntate girata nelle Ville Medicee patrimonio UNESCO in Toscana

Le straordinarie Ville Medicee patrimonio UNESCO saranno lo ‘scrigno’ della serie tv ‘L’ultima de’ Medici. 400 anni di potere e bellezza nelle ville e giardini medicei della Toscana’ che ha come protagonista Anna Maria Luisa de’ Medici l’Elettrice Palatina, colei che lasciò in ‘dono’ alla città di Firenze la straordinaria collezione di opere d’arte che oggi possiamo ammirare nei musei degli Uffizi e di Palazzo Pitti.
Le 14 puntate promosse dalla Regione Toscana e realizzate da Fondazione Sistema Toscana con il contributo del Mibact andranno in onda su SkyArte da novembre e sono state girate interamente nelle ville in giro per la Toscana da Villa di Cafaggiolo a Villa di Castello, da Villa di Seravezza a Villa La Magia, trasponendo i personaggi storici in costumi contemporanei.

La storia scritta da Tobia Pescia con la collaborazione di Luigi Formicola direttore artistico del progetto, mette al centro una storia ancora oggi attualissima, quell’intreccio inscindibile di amore e potere, politica e sentimenti di una dinastia che ha cambiato per sempre la storia di Firenze e del mondo. Le vicende della famiglia Medici sono piene di colpi di scena, di personaggi forti e indimenticabili che con le loro decisioni, le loro guerre, i loro matrimoni hanno vissuto la storia da protagonisti. Ad interpretarli un magnifico cast di attori tra cui spicca la protagonista la straordinaria Piera Degli Esposti.

Ecco la nostra intervista

Com’è nata l’idea di una serie tv sulla famiglia dei Medici?



L’idea nasce dalla necessità di valorizzare le Ville Medicee, in una prima fase di sceneggiatura ci siamo chiesti quale sarebbe stato il metodo migliore per farlo. Chiaramente è venuto da sé che dovevamo raccontare la storia dei Medici, dovevamo inserire dei personaggi all’interno delle ville. E’ stato abbastanza naturale inserire tutto nella contemporaneità perchè le ville sono un insieme di stratificazioni architettoniche che avrebbero impedito di collocare le storie dei Medici nel loro originario contesto storico. Se stai raccontando la storia di Lorenzo il Magnifico non puoi farlo in una stanza con un biliardo che ci hanno messo i Savoia. Da qui l’idea di portare tutto nel nostro tempo, per raccontare le ville come sono adesso. I personaggi usano la tecnologia ma non la nominano, si chiamano come si chiamavano allora, parlano come parlavano allora, questo ‘corto circuito’ è stato la chiave di volta per iniziare a scrivere la sceneggiatura. Fino a che non lo abbiamo visto rappresentato, avevamo dei dubbi su questo escamotage, ma in realtà tutto si è rivelato molto naturale.

Penso che le storie dei Medici siano ancora oggi molto attuali, è la storia di una famiglia potentissima, per cui nelle loro vite si intrecciano amore, potere e politica, è una materiale incandescente su cui lavorare

Sono tutte vicende, sentimenti e passioni ancora oggi molto attuali, la storia dei Medici è molto torbida. Anche allora i diaristi e i cortigiani la ricamavano un po’. In realtà si rifugiavano all’interno delle ville proprio per avere quella privacy che altrimenti fuori non avrebbero avuto. Hanno costruito moltissime ville anche perchè si dovevano ricavare degli spazi privati che a Firenze non si sarebbero potuti permettere. Andavano a caccia a Cerreto Guidi o ad Artimino, al Trebbio si rifugiavano quando le acque erano ‘scure’ a Firenze, questa è storia.

Come avete lavorato alla scrittura della sceneggiatura, quali fonti storiche avete usato?


Fondamentalmente partivo da un’idea generale, un soggetto di puntata che si doveva svolgere in una villa. Tutto nasceva da un brain storming iniziale e successivamente ricerche accurate che faceva Giulia Poli, dopo di che scrivevo.

Tobia Pescia e Luigi Formicola sul set de L'ultima dei Medici
Tobia Pescia e Luigi Formicola sul set de L’ultima dei Medici

La vita dei Medici è piena di colpi di scena, quali episodi avete scelto di raccontare?



In realtà abbiamo cercato di evitare proprio gli episodi più famosi. La linea da cui siamo partiti è stata quella di non romanzare niente e attenersi rigorosamente alla storia. Abbiamo avuto un pool di storici che ci ha seguito nella redazione del testo. Io scrivevo poi mandavo a loro le puntate e loro mi dicevano se erano realistiche. Quello che abbiamo cercato di fare è stato scavare nei sentimenti. La protagonista lo dice subito all’inizio, le ville sono quei luoghi dove i Medici hanno collezionato e tenuto nascosti le loro passioni e i loro sentimenti. Questa serie tv nasce dal racconto di Anna Maria Luisa ‘L’ultima de’ Medici’ appunto che arrivata al giorno in cui deve incontrare i Lorena (la dinastia che di fatto prenderà il posto dei Medici a Firenze) fa un riepilogo della storia dei suoi avi. Ma al suo interlocutore dice: ‘non ti racconterò quello che sai, ma ti racconterò cose molto più torbide’. La congiura de Pazzi, la morte di Lorenzo il Magnifico, la Venere del Botticelli e altri episodi storici restano sullo sfondo, sono in primo piano i sentimenti, i pensieri quotidiani.

Ha lavorato al progetto un cast straordinario, oltre a Piera Degli Esposti recitano anche: Sandro Lombardi, Drusilla Foer, Fabio Canino, Ciro Masella, Fiona May, Chiara Francini, Massimo Poggi. Come sono stati scelti gli attori?

Il cast è stato formato via via. Il problema iniziale è che io non ho scritto tutta la serie e poi abbiamo cominciato a girare. Ho scritto le singole puntate via via in base a quale villa era disponibile per girare. D’altro canto questa cosa ci ha permesso di avere disponibili alcuni attori che forse un anno prima non avrebbero potuto dare la loro disponibilità. Ci sono oltre 70 attori, alcuni hanno fatto anche parti molto piccole. L’estemporaneità della produzione ‘in corso’ paradossalmente ci ha avvantaggiati.

Per più di un anno hai viaggiato in giro per le ville della Toscana a girare la serie, forse sei uno dei pochi al mondo che ha potuto vederle tutte. Cosa porterai con te di questa esperienza?



Quello che mi ha colpito è che sono luoghi dove realmente hanno vissuto i personaggi che noi abbiamo conosciuto a scuola. Rispetto a girare in un set, girare in quei luoghi, è stata una sensazione strana. Quello che ho imparato è che il passato non è così lontano come ci può sembrare. Rimettendo in scena in maniera moderna cose accadute due o trecento anni fa, mi sono reso conto che la vita è sempre quella. Non avevano il telefono ma quello che gli è capitato potrebbe essere successo ieri. Noi come toscani viviamo in città medievali, ci capita di andare a cena in case che risalgono al ‘500, non facciamo molto caso alla storia che ci circonda, siamo abituati. Vedere queste ville non come dei musei ma come set in cui abbiamo ricreato una vita reale, me le ha rese più umane e vicine, mi ha fatto capire quanto il passato sia in realtà passato da poco.

Le ‘pillole d’arte’ a cura di Luigi Formicola

L’arte è la forma massima di rappresentazione del potere della famiglia Medici, un vero e proprio ‘status simbol’. Hanno chiamato a Firenze i più grandi artisti e intellettuali del tempo da Marsilio Ficino a Michelangelo, da Vasari a Donatello uomini che in un pugno di anni hanno cambiato il corso dell’arte. Le loro opere hanno fatto diventare Firenze la ‘culla’ del Rinascimento quel movimento di idee e pensieri che ha reso il capoluogo toscano famoso in tutto il mondo. In ognuna delle 14 puntate de ‘L’ultima dei Medici’ ci sono ‘incursioni’ site specific di artisti, musicisti e danzatori scelti da Luigi Formicola.

Mi sono posto la domanda se oggi i Medici fossero stati ancora presenti e vivi tra di noi avrebbero indagato l’arte in tutte le sue manifestazioni? – ci ha raccontato Luigi – Oggi l’arte contemporanea si esprime in moltissimi ambiti quindi prima di tutto ho cercato di individuare tutte le forme artistiche che potevo mettere in scena da quelle più classiche come pittura e scultura, passando ad altre come il food design e la danza. Individuate le categorie, per ognuna di queste ho cercato l’artista che potesse esprimere meglio la contemporaneità in relazione con la puntata. Ogni pillola infatti racconta, esprime, sintetizza, o per contrasto o per sintonia il tema della puntata. Essendo un co-autore della serie mente Tobia Pescia scriveva la sceneggiatura prendeva forma anche la pillola e quale artista poteva meglio rappresentare in quella disciplina il messaggio che io volevo dare.

Per esempio nella puntata del Trebbio si racconta il dissidio interiore di Cosimo il vecchio che nella vecchiaia sente il rimorso per il suo mestiere di usuraio e cerca prima un’assoluzione nella religione ma non la trova, poi si sposta nella filosofia in cerca di una risposta, del senso della vita, tanto che pone il germe del Rinascimento che poi raccoglierà anni dopo Lorenzo il Magnifico. In questa puntata mi sembrava interessante porre l’importanza sulle cose semplici che noi tutti amiamo, pertanto la canzone di Niccolò Fabi ‘Una somma di piccole cose’ mi è sembrata perfetta per sintetizzare il messaggio che anche il piccolo Lorenzo recepisce e trasforma nel grande Rinascimento fiorentino.

Oppure nella puntata di Cerreto Guidi c’è Margherita d’Orléans che è la moglie di Cosimo III, cugina del Re Sole fissata con Versailles e la corte, tant’è che vuole scappare da Firenze. Ricordiamo che il Re Sole è stato il primo in Francia a creare un’accademia della danza e a far diventare quello che era un intrattenimento una disciplina, lui stesso era un ballerino, per questa puntata ho dunque chiamato una ballerina che ha portato nella pillola una serie di notazioni sui passi classici della danza. Gli artisti sono tanti, più di 20 e vengono da ogni parte del mondo, addirittura nella pillola di Villa La Magia c’è la rappresentazione di un’opera di Offenbach con un’orchestra al completo e i cantanti. Ogni opera dunque è legata al contesto e site specific, costruita appositamente per la serie tv.”

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