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Tumori: a Lucca una radioterapia innovativa, sincronizzata con il respiro

Si tratta di una tecnologia di ultima generazione, che aumenta l'accuratezza del trattamento radioterapico per le lesioni che si muovono in modo analogo con l'atto respiratorio e consente di erogare trattamenti sincronizzati con il respiro

Tumori: a Lucca una radioterapia innovativa, sincronizzata con il respiro

Nella radioterapia oncologica nell’ospedale San Luca di Lucca è stato installato un innovativo sistema per eseguire una radioterapia guidata da immagini tramite controllo del respiro (gating respiratorio).

Si tratta, spiega la Asl Toscana nord ovest a cui fa capo l’ospedale, di una tecnologia di ultima generazione, che aumenta l’accuratezza del trattamento radioterapico per le lesioni che si muovono in modo analogo con l’atto respiratorio e consente di erogare trattamenti sincronizzati con il respiro.

L’acquisto dell’innovativo dispositivo è stato possibile grazie al co-finanziamento, con contributo di 60.000 euro, da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che l’Asl ringrazia. In questo mese di gennaio si stanno effettuando i corsi di formazione per il personale medico, fisico e dei tecnici sanitari radiologia medica (Tsrm) della radioterapia di Lucca: l’attività clinica con la nuova apparecchiatura inizierà già dal mese di febbraio 2023.

Come funziona?

Alcuni organi, come il polmone e il cuore si muovono, uno per il respiro, l’altro per il battito e le lesioni vicine si muovono coerentemente.

Il sistema Abc (Air breathing control), utilizzato a Lucca già alla prima Tac, quella di centraggio, e per tutte le sedute di radioterapia, aumenta la sicurezza e l’accuratezza nel trattamento di diverse tipologie di tumori, ad esempio le neoplasie della mammella con notevole riduzione della dose che raggiunge il cuore (in particolare nel caso di trattamenti della mammella sinistra), o per neoplasie del polmone (primitive o secondarie) ed epatiche, anche in questo caso primitive o secondarie) ma anche, in linea di massima, per qualsiasi bersaglio sottoposto a spostamento respiratorio.

Ciò permette inoltre di ridurre al minimo i margini intorno ai bersagli tumorali.

Dopo aver eseguito una Tac detta di centraggio, si spiega, è possibile elaborare la ricostruzione tridimensionale del corpo del paziente e su questa individuare il tumore e gli organi a rischio di complicanze.

Su tali volumi viene costruito il piano di trattamento, finalizzato a erogare la maggior dose possibile al tumore e la minore agli organi a rischio.

 

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