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Vaccino contro l’influenza: 1,5 milioni di dosi in Toscana per le categorie a rischio

Sono già oltre 372mila i vaccini prenotati dai medici: sono gratis per over 65, soggetti a rischio di patologia di qualsiasi età, personale a contatto con il pubblico, operatori sanitari

Sono già oltre 372mila le dosi di vaccino contro l’influenza prenotate da medici e pediatri di famiglia in farmacia, dopo il via della campagna di vaccinazione antinfluenzalein Toscana. La Regione infatti ha messo a disposizione quasi un milione e mezzo di dosi gratis per le categorie a rischio: over 65, soggetti a rischio di patologia di qualsiasi età, personale a contatto con il pubblico e operatori sanitari.

L’emergenza Covid-19 infatti ha spinto la Regione  a raddoppiare, rispetto all’anno scorso, l’acquisto dei kit di vaccino antinfluenzale, anticipando di un mese l’avvio della campagna vaccinale, da novembre a ottobre. Estar (Ente di supporto tecnico amministrativo regionale) ha acquistato, infatti, quest’anno, 1 milione e 468mila  dosi (nel 2019 erano oltre 870mila), per una spesa complessiva di oltre 8 milioni di euro. A questa offerta senza precedenti, va ad aggiungersi anche la vaccinazione antipneumococcica, che si è tradotta nell’acquisto di ulteriori 140mila dosi.

Vista la straordinarietà dell’impegno, quest’anno per la prima volta, i medici e i pediatri di famiglia possono ritirare le dosi di vaccino da loro programmate tramite il canale delle farmacie, pubbliche e private, come da protocollo d’intesa sottoscritto, a settembre, dalla Regione con Federfarma e Cispel Toscana.

“Quest’anno, l’emergenza sanitaria determinata dal Covid ci ha spinto a fare uno sforzo straordinario per proteggere i nostri cittadini più a rischio dall’influenza, i cui sintomi sono sovrapponibili a quelli del Coronavirus e le cui complicanze cliniche possono aprire la strada al Covid – ha commentato il presidente della Toscana, Eugenio Giani – per limitare l’impatto di una probabile co-circolazione di Covid 19 e virus influenzali abbiamo fatto il possibile per anticipare di un mese la campagna antinfluenzale rispetto agli altri anni e raddoppiato le dosi da distribuire gratuitamente a un numero maggiore di tipologie di persone potenzialmente a rischio. La vaccinazione antinfluenzale è sempre stata lo strumento più efficace per prevenire le malattie e ridurre, in maniera significativa, complicazioni, ospedalizzazioni e anche decessi. Per questo è fortemente raccomandata, già a partire dall’Oms e dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale”.

Il vaccino contro l’influenza

A chi è consigliata la vaccinazione antinfluenzale

I principali destinatari dell’offerta gratuita della vaccinazione antinfluenzale sono: soggetti pari o superiori di 65 anni, soggetti a rischio di patologia di qualsiasi età, operatori sanitari pubblici, personale Rsa, veterinari, donatori di sangue, personale dedicato ai servizi essenziali, personale scolastico, donne in gravidanza.
Il vaccino diventa efficace circa due settimane dopo l’inoculazione. Il periodo ottimale per vaccinarsi è quello autunnale: a partire da ottobre fino alla fine di dicembre.

I sessantacinquenni, a partire dai nati nel 1950, potranno vaccinarsi gratuitamente anche contro lo pneumococco, infezione batterica principale responsabile delle polmoniti che colpiscono prevalentemente la popolazione adulta ed i soggetti affetti da specifiche patologie.

Per informazioni è possibile rivolgersi al proprio medico curante o al centro vaccinale della Asl, o ancora chiamare il numero verde 800556060.

Misure di igiene e protezione individuale

La trasmissione del virus avviene attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. Oltre al vaccino quindi possono risultare efficaci contro il virus alcune semplici misure, come una buona igiene delle mani, una buona igiene respiratoria, ovvero coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, con fazzoletti monouso da smaltire correttamente, lavandosi subito le mani.

Ma anche l’isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili, specie in fase iniziale, evitare il contatto stretto con persone ammalate, mantenendo una distanza di almeno un metro, evitare di toccarsi occhi, naso, bocca e usare mascherine chirurgiche per ridurre le infezioni tra i contatti stretti.

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