È Palazzo Franceschi a Pisa l’immobile di maggiore valore tra le sei ex filiali messe in vendita da Banca d’Italia. È stata avviata la procedura per la dismissione. Una scelta che punta a razionalizzare il patrimonio immobiliare, alleggerendo i costi di manutenzione tuttora sostenuti per edifici inutilizzati. La base complessiva d’asta per l’intero pacchetto ammonta a 18,9 milioni di euro. Le offerte dovranno essere presentate entro il 13 agosto 2025.
Palazzo Franceschi a Pisa, con una superficie di circa 6.000 metri quadrati e un prezzo base di 4,4 milioni di euro, è un edificio di valore storico artistico e architettonico al punto di comparire tra i beni vincolati dalla Soprintendenza fin dagli anni ’40. La caparra necessaria per la presentazione dell’offerta ammonta al 10%, pari a 440 mila euro.
Oltre a Palazzo Franceschi, sono oggetto della procedura anche le ex filiali di Savona (3,8 milioni), Ravenna – palazzo Vitelloni – (3,7 milioni), Pesaro e Viterbo (entrambe a 2,6 milioni) e Brindisi (1,8 milioni), con le chiusure che in alcuni casi risalgono al 2008 e 2009.
Un palazzo storico nel cuore di Pisa
Realizzato nel 1780 su progetto dell’architetto veronese Ignazio Pellegrini, Palazzo Franceschi è un esempio di architettura tardo-settecentesca nel contesto urbano di Pisa. La collocazione lungo il Lungarno Galilei, oltre alla sua funzione pubblica nel corso del Novecento, ne fanno un edificio di grande imponenza e soprattutto rilevanza storica.
Il complesso si sviluppa su cinque piani fuori terra, oltre a un piano sottotetto di dimensioni contenute, e presenta una pianta rettangolare. Il lato più stretto si affaccia sul Lungarno, dove si trova l’ingresso di rappresentanza, mentre quello più ampio è su via San Martino 100, sede dell’ingresso principale della filiale.
Altri accessi sono situati su via Franceschi: al civico 4 per gli alloggi a reddito e al civico 8 per gli ex alloggi di servizio. È inoltre presente un ingresso carrabile sul Lungarno, destinato in passato al carico e scarico dei valori.
Il piano terra è occupato interamente dagli spazi della Banca, comprendenti uffici, locali di sicurezza, chiostrine scoperte, impianti tecnologici e aree comuni. Il primo piano ospita la segreteria, il salone del pubblico, gli uffici di direzione e la biblioteca.
Il secondo livello accoglie il dopolavoro aziendale, gli spazi sindacali, l’ex caserma dei Carabinieri, l’archivio e il posto di controllo. Il terzo piano è riservato agli alloggi di servizio e ulteriori archivi, mentre il quarto ospita tre alloggi a reddito, un ulteriore alloggio di servizio, una mansarda, le soffitte e i locali tecnici. Infine, il piano sottotetto comprende un soppalco e altri locali tecnici.
Un palazzo che racconta una lunga stagione di destinazione pubblica e oggi al centro di una possibile nuova finalità. La vendita di Palazzo Franceschi rappresenta non solo un’opportunità sul piano immobiliare, ma anche un passaggio significativo nella trasformazione del patrimonio edilizio pubblico in disuso.