Cultura/

Capodanno a Colle Val d’Elsa con lo spettacolo di Giobbe Covatta e il “biglietto sospeso”

Il Comune organizza una festa di fine anno dedicata ai più fragili lanciando l’idea del ‘biglietto sospeso’ per lo spettacolo con Giobbe Covatta “70. Riassunto delle puntate precedenti” alle 22 al Teatro del Popolo

Giobbe Covatta

Sarà una notte speciale quella di mercoledì 31 dicembre a Colle Val D’Elsa, una notte di San Silvestro per tutti, anche per chi non ha tante disponibilità economiche, o per chi è solo e non ha voglia di festeggiare.

Il Comune organizza una festa di fine anno dedicata ai più fragili lanciando l’idea del ‘biglietto sospeso’ per lo spettacolo con Giobbe Covatta “70. Riassunto delle puntate precedenti” alle 22 al Teatro del Popolo.

Un’iniziativa inedita, ispirata al celebre ‘caffè sospeso’ napoletano o più recentemente ai ‘giocattoli sospesi’ che si sono diffusi in varie città.

Il ‘biglietto sospeso’ è un’iniziativa semplice ma dal forte valore sociale, che ribadisce come per l’amministrazione comunale la cultura sia uno strumento di inclusione, cura e costruzione di comunità, anche in una giornata come il 31 dicembre, quando il rischio di solitudine per alcune persone è più alto.

In pratica i cittadini potranno acquistare un ingresso aggiuntivo per lo spettacolo, che verrà messo a disposizione del teatro e destinato a persone in difficoltà economica o in condizioni di isolamento sociale selezionate dai servizi sociali del Comune. 

In questo modo, anche chi non avrebbe la possibilità di partecipare potrà trascorrere la serata di fine anno in compagnia e in un contesto culturale e di condivisione.

“Attraverso il biglietto sospeso – spiega l’assessore Daniele Tozzi – i cittadini possono compiere un gesto semplice ma significativo: non fare beneficienza ma trasformare un evento culturale in un’occasione di accoglienza. L’accesso alla cultura è un diritto fondamentale, soprattutto in un giorno in cui la solitudine pesa di più. È un modo concreto per rendere il teatro un luogo aperto, capace di prendersi cura delle persone e di rafforzare il senso di comunità”.

La delega al welfare culturale nasce per dare coerenza e continuità a esperienze già attive a Colle: progetti culturali accessibili, iniziative nei luoghi della cultura rivolte a persone con fragilità, utilizzo di teatri, musei e spazi culturali come luoghi di relazione e non solo di fruizione, ed è al centro della candidatura della città a Capitale italiana della cultura 2028.

“L’obiettivo che ci poniamo – continua Tozzi – è superare la tradizionale separazione tra politiche culturali e politiche sociali, riconoscendo la cultura come un vero e proprio motore sociale, capace di incidere sulla qualità della vita, sulle relazioni e sull’accesso ai diritti. Il welfare culturale mette al centro l’idea che partecipare alla vita culturale non sia un privilegio, ma un diritto di cittadinanza. Significa progettare iniziative, spazi e linguaggi pensando anche a chi, per ragioni economiche, sociali o personali, resta più facilmente ai margini. È una prospettiva che tiene insieme cultura, salute, inclusione, contrasto all’isolamento e costruzione di comunità. La cultura non è un bene opzionale, ma un bene di e per tutti”.

I più popolari su intoscana
intoscana
Privacy Overview

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.