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Carcere, arriva Casa Ginestra per ospitare detenute sole, incinte o fragili

La struttura, gestita da Fondazione Solidarietà Caritas in convenzione con il Comune di Firenze, si trova al quartiere delle Cure

Casa Ginestra

Si chiama “Casa Ginestra”: è pronta ad accogliere donne detenute a fine pena o in misura alternativa alla detenzione. La struttura, gestita da Fondazione Solidarietà Caritas in convenzione con il Comune di Firenze, rappresenta una risposta importante per la situazione di detenute sole, incinte o che vivono situazioni di particolare fragilità.

Una struttura di accoglienza molto attesa che viene incontro a un’esigenza particolarmente sentita, dare casa a donne incinte, sole, fragili – spiega l’assessore al Welfare Nicola Paulesu Crediamo molto nel ruolo fondamentale dei percorsi di reinserimento e di assistenza socio-sanitaria per coloro a cui sono state concesse misure alternative al carcere o in uscita dalla detenzione, è fondamentale potenziare questo aspetto. Nello stesso tempo dobbiamo garantire una soluzione idonea quando siamo di fronte a situazioni di vulnerabilità. Casa Ginestra risponde a questi obiettivi. Stiamo lavorando molto con Fondazione Solidarietà Caritas, da sempre impegnata su questi temi, e con tutte le realtà che operano fuori e dentro il carcere, per costruire sempre di più nuovi progetti e opportunità”.

Casa Ginestra: Don Marco Zanobini, Marzio Mori, Nicola Paulesu e aclune volontarie

Casa Ginestra si trova nel quartiere delle Cure e mette a disposizione quattro posti. Prevista la presenza di un educatore, di un coordinatore e dello psicologo, oltre a quella dei volontari. Partendo dall’accoglienza, dalla vicinanza e dall’ascolto, molti i servizi che saranno messi a disposizione delle ospiti, a partire dal supporto nel prendere contatti con i servizi territoriali per favorire una presa in carico a 360 gradi, fino alla possibilità di inserimento in attività di volontariato e la ricerca di opportunità di tirocinio o lavorative fino alla ricerca di un alloggio.

“La percentuale di recidiva, è dimostrato da studi certificati, è pari al 2% tra i detenuti che intraprendono percorsi alternativi, contro il 70% di chi sconta la pena fino all’ultimo giorno in carcere – spiega Marco Seracini, presidente di Fondazione Solidarietà Caritas Firenze -. Per questo dobbiamo investire su strutture come Casa Ginestra, che garantiscono percorsi personalizzati alle detenute in un momento delicato come quello della scarcerazione o del fine pena: un alloggio temporaneo e un supporto specializzato possono aiutare a riadattarsi alla vita fuori dall’istituto carcerario e favorire il reinserimento sociale e l’autonomia”.

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